Basilicata, Potenza: parchi eolici e speculatori - Dopo un periodo di relativa tranquillità, in Basilicata, si rifanno vivi i "procacciatori d'affari" sull'eolico selvaggio, intenzionati a spartirsi la "torta" dei forti incentivi pubblici. Il grido di allarme lanciato nei giorni scorsi dall'ex sindaco di Laurenzana, Rocco Martoccia, è rimasto ingiustificatamente inascoltato dalla Regione che non può continuare nella politica dello"struzzo".
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) - Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - chiede pertanto che la Regione Basilicata, dopo l'annullamento da parte della Corte Costituzionale delle norme regionali per "il corretto inserimento dell'eolico sul territorio", fermi gli speculatori della lobby del vento, riducendo la soglia fissata per l'eolico nella bozza del nuovo PIEAR (Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale), all'esame delle Commissioni regionali competenti. Attualmente, la quota fissata di 1000 MW è enorne e sproporzionata rispetto alle altre fonti di energia, che porterebbe a ben 1700 i MW installati con oltre 1.800 torri eoliche ubicate sull'Appennino Lucano, di cui molte nelle aree protette, così come conferma anche il sindaco di Laurenzana per il territorio comunale.
È necessario, pertanto, che la Regione ridimensioni fortemente le quote disponibili fissate nel PIEAR per l'eolico ai soli impianti già esistenti. In caso contrario, potremo assistere - così come nel passato - ad una nuova stagione di speculazioni e ricorsi alla carta bollata attraverso TAR e Consigli di Stato che, di fatto, hanno già prodotto il surclassamento della stessa programmazione regionale attraverso l'annullamento delle deliberazioni di diniego regionale.
Dopo i nostri numerosi interventi contro la diffusione di centrali eoliche in Italia, abbiamo costantemente chiesto per quale ragione l'energia del vento avesse tanto successo in una regione con scarsa ed inadatta ventosità. A conferma di quanto la OLA va ripetendo da tempo, una recente inchiesta ancora in corso mette in evidenza la singolare situazione italiana e regionale. Investire conviene a tutti i costi! Poche ore di vento e una media di produzione di sole 1700 ore (di cui 1450 effettive immesse in rete) contro le oltre 2000-2800 del Nord Europa sono sufficienti a ricevere in cambio i più alti incentivi d'Europa, tramite certificati verdi valutati il doppio che altrove (oltre 160 euro a Mwh), con l'aggiunta di ulteriori contributi pubblici a fondo perduto da parte delle Regioni.
L'inchiesta ha bloccato presso il Ministero dello Sviluppo Economico circa 30 milioni di contributi ed ha sequestrato centrali del valore di 153 milioni di euro.
OLA - ORGANIZZAZIONE LUCANA AMBIENTALISTA
- Uno Notizie Italia Basilicata - Potenza -
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