E’ il consumo di suolo l’emergenza costante contro la quale Italia Nostra Castelli Romani si confronta quotidianamente a causa di una di una edilizia sempre più invasiva ed arrogante favorita dalla complicità delle amministrazioni locali.
Non a caso l’associazione è impegnata in prima persona in conteziosi che riguardano la materia urbanistica. “Tra i procedimenti pendenti – sottolinea Enrico del Vescovo, presidente di Italia Nostra Castelli Romani – se ne segnalano alcuni dinanzi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Due riguardano l’approvazione da parte della Regione Lazio dei Piano regolatore generale dei Comuni di Nemi e di Genzano. Un altro ricorso pendente è stato presentato, ad adiuvandum, di un ricorso presentato da un comitato di cittadini, contro un piano di zona in località “Le Mole” presso Castel Gandolfo.
Una
nota dolente, dal punto di vista urbanistico, arriva inoltre dalla
constatazione che “quasi nessun Comune del comprensorio – precisa il presidente
della sezione Del Vescovo - ha adottato il Programma Pluriennale di Attuazione
(PPA) ex art. 13 della legge n. 10/1977 (numerosi decreti legge mai convertiti
ne hanno a lungo “neutralizzato” l’istituto), ripristinato con l’art. 20 della
legge n. 136/1999. Questo strumento programmatico ha la funzione di ordinare
cronologicamente gli interventi per la realizzazione delle previsioni
urbanistiche sul territorio: programmare uno sviluppo razionale ed armonico dei
contenuti dei quali individua le priorità. Ad esempio, l’adozione del PPA. consentirebbe
una sana gestione del territorio, con una attenta valutazione della quantità
del volume residenziale edificato (pubblico, privato autorizzato ed abusivo),
in relazione alle reali necessità abitative, avendo come parametri gli attuali
abitanti ed il loro reale incremento (sommatoria di nascite, decessi,
emigrazione e immigrazione)”.
Molto impegno è richiesto all’associazione per le aree protette. “Il Parco Regionale dei Castelli Romani – denuncia Del Vescovo - non ha il piano di assetto approvato in via definitiva da parte della Regione Lazio. Lo strumento urbanistico è stato solo adottato dall’ente di gestione e fino alla sua definitiva approvazione permarrà in tutto il territorio dei Castelli Romani una indeterminazione dal punto di vista urbanistico”.
A tutela del territorio si lavora a stretto contatto con le altre associazioni locali con collaborazioni decisamente efficaci, “prova ne è – spiega Del Vescovo - sia la realizzazione di alcune iniziative congiunte a sostegno del nuovo vincolo apposto dal MIBACT su un’area vasta di circa 1.200 ettari tra i comuni di Marino, Castel Gandolfo ed Albano, nonché quelle contro la cementificazione a Santa Palomba che hanno visto la collaborazione di Legambiente”.
Da registrare, tuttavia, la carente risposta degli enti locali. “Da sottolineare - puntualizza il presidente - l’atteggiamento di chiusura da parte dell’amministrazione comunale di Frascati verso l’importante progetto, caro a molti cittadini, di ripristino del Giardino storico del Piazzale della Vittoria, inaugurato nel 1930 all’ingresso della cittadina. Nonostante il sostegno espresso con più lettere dalla Soprintendenza, non si riesce infatti a dare esecuzione alla prescrizione della stessa Soprintendenza riguardo all’eliminazione del chiosco, dei bagni e dei gazebo presente in loco. Una insufficiente risposta alle nostre istanze riguarda anche l’amministrazione di Rocca di Papa in merito all’abbattimento delle antenne sul sito di Monte Cavo nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del maggio 2017 alla quale è seguita una nostra specifica denuncia alla Procura di Velletri. Da accogliere positivamente, d’altro lato – precisa Del Vescovo - l’ampliamento disposto dalla Regione Lazio dei confini del Parco dell’Appia Antica che permette di mettere in relativa sicurezza un’ampia zona nel comune di Marino. Si tratta di una battaglia che ha visto in prima linea la nostra sezione insieme a diverse altre associazioni e comitati, con appelli, raccolte firme, osservazioni presentate e ricorsi al TAR ad adiuvandum”.
Tra le problematiche emergenti sempre più rilevanza, anche nei Castelli Romani, assume la questione dei tagli indiscriminati di alberature.
“Si tratta di un gravissimo problema endemico difficile da affrontare. Talvolta – commenta il presidente della sezione di Italia Nostra - non è facile distinguere se l’abbattimento sia appropriato o meno. Molti cittadini ci chiamano quando ormai l’abbattimento è stato deliberato dell’ufficio tecnico del comune ed è in genere troppo tardi. In alcuni casi abbiamo investito, assumendocene l’onere delle spese, un tecnico botanico specializzato in grado di proporre una controperizia. E’ evidente che anche la legislazione regionale in merito sia carente anche per quanto riguarda specialmente la protezione degli ulivi. In passato abbiamo inoltre tentato di affrontare la questione degli alberi monumentali consultando anche la Regione ma senza adeguati risultati”.
Osservati speciali
da parte di Italia Nostra Castelli Romani si rilevano anche i centri storici.
“In alcuni casi - dice ancora Del Vescovo – la situazione è piuttosto
problematica. Mi riferisco in particolare, a quello di Albano nel quartiere del
“Tridente” con palazzi di pregio in stato di abbandono, ma anche di Marino con
alcuni palazzi che necessitano di restauro. Di fronte ad una scarsa tutela per
taluni elementi architettonici ritengo che – precisa - i centri storici di Nemi
e di Monteporzio appaiano come i meglio conservati nel territorio. Si vigila
inoltre a che non si proceda ad impianti di illuminazione invasivi nell’area
archeologica del Tuscolo”.
I Castelli Romani, malgrado gli attacchi speculativi ed un incremento demografico molto elevato, conservano tutti, nessuno escluso, un alto valore dal punto di vista ambientale “a cominciare – precisa Del Vescovo - dalla triade Grottaferrata, Marino e Frascati. Un intenso lavoro ha riguardato poi la tutela e salvaguardia del centro storico di Nemi”.
Nel territorio
compaiono inoltre alcuni siti inseriti nella Lista Rossa di Italia Nostra quali
beni sui quali intervenire per assicurarne la tutela. Si tratta de “La
Casermaccia” a Velletri, del Casale di Falcognana di sotto a Falcognana e si
stanno predisponendo nuove segnalazioni.
Italia Nostra Castelli Romani è anche social. Su Facebook ci si può iscrivere per seguire le tante attività messe in campo al “Gruppo Amici di Italia Nostra sez. Castelli Romani”. Alcune videoregistrazioni si possono infine ritrovare sul sito Alternativamente.info o su Youtube.
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