Puglia, Brindisi: centrale Enel Federico II a Cerano: Confartigianato dice No al CDR nella centrale Enel a carbone - Esattamente tre anni fa ho espresso la mia contrarietà all’ipotesi di utilizzare CDR nel ciclo produttivo della centrale Enel a carbone Federico II di Cerano. Ribadisco con convinzione tale posizione oggi che si riparla di questa eventualità sul tavolo del confronto Istituzioni-società elettriche per la stesura delle nuove convenzioni.
Si prenda atto che Confartigianato è nettamente contraria per una serie di motivazioni sia di ordine tecnico che di necessità di tutela dei sacrosanti diritti del territorio e della popolazione.
Non è più concepibile che Brindisi resti ferma al ruolo di pattumiera d’Italia. Nell’ottobre 2006 esprimemmo il nostro dissenso alla prospettiva di vedere arrivare a Cerano le ecoballe di CDR provenienti dalla BAT per volontà, come pare, del presidente della Regione Nichi Vendola nella sua funzione di Commissario straordinario per l’emergenza ambientale.
Una politica di tutela e valorizzazione del territorio, esattamente ciò che Confartigianato intende promuovere ed avallare nell’interesse dei cittadini e delle aziende, va in netto contrasto con il progetto di bruciare CDR a Brindisi.
Sconcerta che oggi si torni a discutere di questa ipotesi.
A nostro avviso non ci sono elementi tecnici in grado di rassicurarci in termini di garanzie per l’ambiente e per la salute dei cittadini dall’impiego di CDR come combustibile aggiuntivo da utilizzare nella Centrale di Cerano. Anzi studi specifici come quello prodotto dai professori Consonni, Grosso, Giugliano e Rigamonti del Politecnico di Milano rafforzano le nostre convinzioni.
Antonio Ignone
Presidente Prov.le Confartigianato
- Uno Notizie Puglia - Brindisi -
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