TARQUINIA - VITERBO (UnoNotizie.it)

Nel 2008 è esplosa la bolla immobiliare negli USA, scatenata dai mutui concessi a chi non poteva pagare le rate. Il fenomeno s'è propagato e i valori delle case continuano a scendere ovunque. In Germania il deprezzamento a un anno è stato significativo. In Italia, e Spagna a complicare la situazione c'è l'eccesso d'offerta: s'è costruito troppo, riducendo il fascino del mattone come fonte di perenne rivalutazione dei risparmi. In più da noi non funziona il mercato delle locazioni. Il settore edilizio ristagna e sempre meno famiglie italiane s'indebitano per comprare casa: la prospettiva è che i prezzi diminuiranno ancora. Le quotazioni degli immobili non corrispondono a valori reali tenendo conto dello squilibrato rapporto domanda-offerta.

Il patrimonio edilizio italiano conta 120 milioni di vani abitativi, il doppio del necessario per i 60 milioni di abitanti della penisola. I numerosi “vendesi” che appaiono sui portoni e la permanenza senza esito degli annunci nelle vetrine delle agenzie evidenziano un mercato asfittico, che necessita di politiche per incentivare la locazione e mirate a restituire all'edilizia l'orgoglio di comparto industriale. Invece la produzione d'immobili residenziali, energivora e per questo molto inquinante, risponde ancora alle leggi della rendita fondiaria, contigua spesso a capitali da riciclare, e il riciclaggio è di per se un lucroso guadagno, per cui si cerca di costruire ovunque per creare l'incremento di valore delle terre agricole che diventano edificate. Il risultato come prodotto è un tipo di costruito dove l'ottima qualità è opzionale. Tra molte difficoltà comincia però a farsi strada il concetto di efficienza energetica, cioè case che consumano meno e sono più confortevoli, case più utili per la vita di chi vi abita. C'è chi comincia a riflettere in termini concreti sul modello di vita, sui consumi, sull'economia in genere e sull'ambiente.

Mentre si materializzano le conseguenze dei cambiamenti climatici lentamente aumenta la consapevolezza della questione ambientale, nonostante che l'opinione pubblica sia stata resa ebete da decenni di tv spazzatura. Il principale Artefice del dissesto civico da tv spazzatura testa di continuo se ha ben addestrato i propri telespettatori, misurando il proprio consenso dopo affermazioni inaudite, come quella sul diritto dei ricchi imprenditori di adescare e abusare le nostre “figliole”. L'ignoranza civica, seminata a piene mani può solo ritardare la presa d'atto degli italiani che il problema ambientale è gravissimo. Alcuni fenomeni come l'effetto serra e l'innalzamento della temperatura terrestre sono noti. Lo sono meno alcuni aspetti di grande impatto e difficile previsione circa la rapidità con cui avverranno. L'evidenza però è univoca: in fatto di clima tutto accadrà molto prima di quanto annunciato, solo poco tempo prima. La Terra subirà a breve le conseguenze dell'effetto albedo che si verificherà al Polo Nord: allo scioglimento dei ghiacci dovuto all'aumento della temperatura dell'aria seguirà un maggiore assorbimento di radiazione solare. Il fenomeno è il seguente: l'Artico è un'enorme massa d'acqua allo stato solido galleggiante e la sua liquefazione non aumenterà in misura significativa il livello dei mari. Però, scomparsa la candida superficie dei ghiacci polari, capace di riflettere il 70% dei raggi del sole, le sottostanti scure acque marine capteranno quasi tutto il calore inviato dalla nostra stella e si riscalderanno. E si tratta delle acque che circondano anche la Groenlandia e la riscalderanno.

Lo scioglimento dei ghiacci groenlandesi, già iniziato, subirà una repentina accelerazione e una spropositata massa d'acqua, che oggi sovrasta la terraferma con un manto di ghiaccio il cui spessore supera abbondantemente il chilometro, tornerà in mare e innalzerà di alcuni metri il livello degli oceani. In gioco c'è la sopravvivenza di grandi territori nel Bangladesh, in Olanda, in Cina, negli Stati Uniti, in tante isole del Pacifico e dell'Atlantico e in molte altre parti del mondo. Ma anche le pianure costiere italiane saranno colpite.

Ernesto Cesarini

http://www.tarquiniacitta.it/

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