VICENZA (UnoNotizie.it)
Il camper di “Slegalitalia” partito da Tarquinia è giunto al presidio "No dal Molin" a Vicenza dove c'è festa. È un giorno importante, oggi viene acquistato collettivamente il terreno del presidio, vicino alla base americana che i vicentini non vogliono e noi con loro.
I “Dal Molin” rivendicano fondamentali diritti costituzionali, mortificati da cosche politiche e lobby economiche. “Slegalitalia” è nata in Maremma, dove i cittadini reagiscono alla violenza della centrale a carbone di Civitavecchia.
Due volte violenta: primo perché basata su una valutazione d'impatto taroccata e secondo perché la lobby del carbone ripete continuamente l'idiozia del "carbone pulito", mentre in verità a Civitavecchia la combustione del polverino di carbone produrrà letali nanopolveri in abbondanza e oltre 10.000.000 di tonnellate di CO2 ogni anno, in aggiunta ai 10.000.000 attualmente emessi dalle altre centrali del polo energetico dell'Alto Lazio.
Poic'è dell'altro, ci sono i rifiuti che verranno bruciati nella stessa centrale, c'è la discarica che dovrà sopperire in gran parte alla chiusura di quella romana di Malagrotta, c'è il probabile inceneritore dove finiranno anche le ceneri del carbone per la combustione secondaria, c'è l'autostrada, che passerà dentro il centro abitato di Tarquinia e massacrerà terreni agricoli fertilissimi da Capalbio a Tarquinia, c'è la centrale nucleare di Montalto di Castro.
Ma resistiamo. Come i Dal Molin. Ci accomunano lo stile non violento, per questo efficace, e le denunce, con cui i signori del potere cercano d'intimidire chi difende la salute e il territorio, cioè il presente e il futuro, e mette a nudo i loro affari.
Denunce per diffamazione piuttosto che per la “violenza privata” di aver attaccato un adesivo al palo del semaforo. Il primo processo ad uno di noi inizierà il prossimo 21 maggio. Sarà per diffamazione, perché nel 2003 l’allora sindaco di Civitavecchia, disse sì alla centrale a carbone di Torre Valadaliga Nord dopo aver manifestato a lungo la propria contrarietà a quell’impianto.
Il 5 aprile 2007 una cittadina di Tarquinia, in diretta da Anno Zero, raccontò che a fine mandato il sindaco del sì al carbone era stato nominato nel Consiglio di Amministrazione di Enel.
La nomina c’era stata ma non si trattava di Enel bensì di Acquirente Unico, società controllata dal Gestore dei Servizi Elettrici.
Un errore marginale. Paradossalmente i cittadini che s’impegnano a difendere i diritti imprescindibili alla salute e al lavoro rimangono soli ad invocare la legalità e diventano le vittime designate di un sistema corrotto.
E allora “Slegalitalia”!.
Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia
nocoketarquinia.splinder.com
cittadiniliberi.blogspot.com
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