VITERBO - ( UnoNotizie.it ) Tra le varie sorgenti ipotermali (“Bullicame” o Bulicame di Viterbo), adiacenti la zona dell’attuale aeroporto militare di Viterbo, utilizzato prevalentemente dall’aviazione leggera dell’Esercito italiano ed aperto anche all’attività esclusiva dei velivoli civili del locale Aeroclub (tutti velivoli leggeri o elicotteri), la più vicina in assoluto risulta essere la “Sorgente delle Zitelle”, che presenta due bocche sorgive ad una distanza di soli trecento metri dalle attuali testate delle piste 04, distanza destinata a diminuire e forse perfino ad annullarsi nei piani della Regione avallati dal Ministro dei Trasporti del precedente Governo e mantenuti inspiegabilmente, se non per logiche di Partito, anche dall’attuale, con il previsto ampliamento dell’Aeroporto di Viterbo, destinato ad accogliere il traffico aereo che dà fastidio sull’Aeroporto di Ciampino.
Prima di procedere sul tema, sarà bene rammentare alcune definizioni e precisazioni che servano a far comprendere per bene il problema che si pone con un tale progetto.

Anzitutto dicesi “Bullicame” o Bulicame di Viterbo tutta una serie di sorgenti d’acque minerali che sgorgano bollendo dal sottosuolo di origine vulcanica che si trova a valle dei rilievi dei Monti Cimini.  L’acqua può essere di vari tipi, dal sulfureo al calcico, ma tutti con spiccate virtù curative, tanto che furono celebri fra i Capi della Chiesa di Roma, fino al punto da indurre il Pontefice Bonifacio VIII° ad avviare la costruzione delle Terme, ancor’oggi conosciute come le Terme di Papi. Tali acque sgorgano alla temperatura compresa tra i 52°-58° C. e vengono appositamente trattate per consentirne l’utilizzazione alle temperature utili ai fini terapeutici. Cure e prevenzioni, in particolare, specialistiche delle affezioni di tutto l’apparato respiratorio e dismetaboliche. La sorgente “Bulicame” alimenta direttamente la grande piscina termale di oltre 2.000 metri quadrati all’interno delle Terme dei Papi, che si trova a 2 Km. a SSE dall’attuale confine aeroportuale (zona testate piste 04).
Sempre del “Bullicame” fa parte la “Sorgente delle Zitelle”, situata a soli 300 metri a SW delle attuali testate delle piste 04, che dovranno essere forzatamente prolungate in quella direzione se le piste dell’aeroporto dovranno essere prolungate per accogliere il traffico internazione che attualmente grava sull’aeroporto di Roma-Ciampino. E questa volta non saranno aerei leggeri ed elicotteri, bensì grossi aeromobili da trasporto, propulsi a reazione.
Ora sul luogo (recintato) dal quale sgorga dal terreno la “Sorgente delle Zitelle”, spicca un piccolo monumento sul quale risulta apposta una targa in bronzo di grandi dimensioni, sulla quale (pressappoco) si può leggere:

BULLICAME DI VITERBO - SORGENTE DELLE ZITELLE
MINISTRO DELL’INDUSTRIA - DIREZIONE DELLE MINIERE
Distretto minerario di Roma
SORGENTE TERMOMINERALE “ZITELLE”.

Ora si deve arguire che per essere onorata sia pure soltanto da una targa di bronzo con lettere in rilievo (sopravvissuta ai vandali ed ai ladri di cui siamo pieni in Italia) da parte del Ministero dell’Industria, chissà quante decine d’anni or sono, tale sorgente sia stata e lo sia ancora, importante patrimonio dello Stato italiano, che ora qualche sprovveduto Amministratore locale, aiutato dai Compagni o dai Camerati di Partito di turno a livello provinciale e regionale ed infine dai soliti Ministri in carica ai Trasporti, ai quali il Trasporto Aereo e di conseguenza gli aeroporto risultano sempre essere qualcosa di astruso e di poco importante fino a far giungere gli annosi e continui deficit degli Amministratori degli ultimi trent’anni dell’ALITALIA al punto di farla fallire, per esser poi recuperata in extremis dal solito intervento, le cui spese le paga sempre il solito “Pantalone”, cioè il contribuente italiano.
Orbene, nel caso di Viterbo si sta per perpetrare qualcosa di simile: anche se per improbabile ipotesi non si dovesse ricorrere ad allungare la nuova pista dell’aeroporto con conseguente cementificazione della “Sorgente Zitelle” e forse con conseguenze imprevedibili anche su altre fonti sorgive del genere, sicuramente tutte le masse termali scoperte (Piscine delle Terme dei Papi incluse) verrebbero a trovarsi inquinate quanto meno da un sottile strato di gas di scarico e di kerosene polverizzato di residuo dei motori degli aeromobili da trasporto necessari a movimentare i 5-10 milioni di passeggeri previsti dai promotori dell’iniziativa di surrogare Ciampino del suo traffico con la nuova pista di Viterbo.
Ma non basta:- siccome la nuova pista (completamente da rifare) dovrà essere ben più lunga (almeno 1,5 Km.) dell’attuale maggiore esistente sull’aeroporto di Viterbo e siccome l’allungamento non potrà che avvenire in direzione di SW, ne consegue che la “Sorgente Zitelle” ne sarà inevitabilmente vittima, in quanto qualsiasi prolungamento verso NE è precluso dalle strade e dalle case dell’esistente abitato, ecco che il de profundis per la fonte delle Zitelle può benissimo esser intonato fin d’ora.
Conseguenze idrogeologiche sul resto del territorio di Viterbo difficilmente ipotizzabili senza uno studio serio, fatto da parte del personale qualificato del citato Ministero dell’Industria o da qualsiasi altro Ministero da cui ora dipenda il “Distretto delle Miniere”, ma non certo dai tecnici politicizzati della Regione Lazio, non potranno che confermare ed ampliare il nostro fondato allarme.
La sfida comunque è questa:- prima di andare al CIPE con il “suo” progetto (voluto da Marazzo!) signor Ministro Matteoli, si faccia portare l’auspicato studio “serio” del “Distretto delle Miniere di Roma” sulle conseguenze prevedibili di avviare il rifacimento dell’Aeroporto di Viterbo, se lo studi ed in scienza e coscienza, ci pensi bene sopra!
 

Com.te Renzo Dentesano

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