Ultime news - UnoNotizie.it - Un primo caso di oliva batterio killer 'Xylella fastidiosa', che interessa soprattutto l'Italia, è stato rilevato in Corsica (sud della Francia) in foglie di mirto, ha annunciato il ministero dell'Agricoltura. La presenza dei batteri è stato rilevato in un cespuglio ai margini di una zona artigianale della città di Propriano (sud della Corsica), il ministero ha detto, aggiungendo che le autorità sanitarie dell'isola hanno in programma di definire un piano di lotta nel corso della giornata. In un comunicato, la prefettura di Ajaccio (capitale della Corsica) ha spiegato che "Xylella fastidiosa '" è stato identificato oggi in Corsica del Sud nelle piante di mirto Poligala foglia (Polygala myrtifolia), in una zona commerciale della città di Propriano. "
Il 'Nag' stato rilevato a metà aprile in Francia, Rungis mercato all'ingrosso nella regione di Parigi, in una pianta di caffè ornamentali dal Centro America, che è stato isolato immediatamente. Questa volta, è stato scoperto in natura. "L'impianto sospetto è stato rilevato per un rafforzamento delle misure attuate" da parte dello Stato a partire dalla metà del 2014 per impedire l'introduzione di tale organismo, migliaia già devastate di alberi di olivo in Puglia (Italia). In questo contesto, le estrazioni vengono effettuate di routine, che finora sono stati negativi, ma un ritiro fatto il 20 luglio "dato positivo", ha dichiarato la prefettura.
Egli ha anche chiesto "che il primo piano di emergenza le misure da attuare" immediatamente, come l'inizio delle piante infette, l'insetto nella zona e di una indagine epidemiologica, ha aggiunto. Per questo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” per contrastare un eventuale effetto domino da parte di altri Paesi, che potrebbe causare restrizioni al commercio, a tutto vantaggio, magari, dei nostri concorrenti diretti, è necessario adottare subito controlli fitosanitari sulle produzioni che arrivano in Italia e nel contempo che vengano attivati idonei, intensi e tempestivi controlli all'origine tesi a certificare che le piante prodotte dai nostri florovivaisti sono esenti da dal batterio della Xylella.
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