Attivisti Greenpeace alla Camera dei deputati, ultime notizie politica e ambiente - Il 30 ottobre, durante la votazione della fiducia sul decreto “Sblocca Italia”, alcuni attivisti di Greenpeace hanno tentato di aprire uno striscione con scritto “no trivelle, sì rinnovabili” all’interno della Camera dei Deputati e sono stati bloccati dai commessi. Gli attivisti protestano in particolare contro l’articolo 38 del decreto, ribattezzato “Sblocca trivelle”, perché rischia di rendere i mari italiani un far west in mano ai petrolieri, mettendo in pericolo l’ecosistema marino per estrarre poche gocce di petrolio.
"Il presidente Renzi e la sua maggioranza non vogliono ascoltare i cittadini che da mesi si stanno opponendo a questa folle politica fossile", dichiara Giorgia Monti, responsabile della Campagna mare per Greenpeace Italia. "Per questo oggi abbiamo deciso di portare il messaggio nostro e di decine di migliaia di persone e comitati locali direttamente dove vengono prese le decisioni. Lo stesso messaggio che abbiamo ripetuto negli ultimi mesi con il tour della nostra nave Rainbow Warrior. Nessuno potrà più dire di ignorare qual è il volere della popolazione sulle trivellazioni".
Già diverse Regioni e moltissimi Comuni si sono schierati contro questo provvedimento, che liberalizza di fatto le trivellazioni nel nostro Mediterraneo, indebolendo la funzione della Valutazione d’Impatto Ambientale e riducendo il potere delle Regioni.
"Matteo Renzi, che parla sempre di futuro e innovazione, sta legando il nostro Paese alle fonti fossili, energia del passato, attaccando le rinnovabili e ignorando le potenzialità dell’efficienza energetica. A pagare le conseguenze di queste scelte, in termini ambientali ma anche economici e di occupazione saranno, ancora una volta, i cittadini", conclude Monti.
A giugno Greenpeace ha lanciato la petizione #nonfossilizziamoci, per chiedere al governo di abbandonare i combustibili fossili e puntare su rinnovabili e efficienza, raccogliendo già oltre 80mila firme.