“Oggi, 20 agosto 2013, abbiamo terminato le risorse della Terra per il 2013 - afferma Massimo De Maio, presidente nazionale dell’associazione ambientalista Fare Verde - in soli 7 mesi e 20 giorni abbiamo consumato una quantità di risorse naturali equivalente a tutto ciò che il pianeta poteva generare per l’anno in corso. Praticamente stiamo consumando un pianeta e mezzo, pur avendone solo uno a disposizione”. 


L’Associazione Fare Verde fa notare che stiamo intaccando la capacità del pianeta di rigenerare le risorse rinnovabili necessarie per permettere la vita sul pianeta: “Per il resto dell’anno vivremo a debito verso la Natura e le generazioni future - afferma De Maio - consumando più di quanto possiamo permetterci, intaccheremo sempre di più le riserve mondiali di cibo e acqua. Allo stesso tempo, produrremo una quantità di inquinamento tale da non poter essere metabolizzata dagli ecosistemi”.


Per Fare Verde, il problema ecologico globale si manifesta drammaticamente anche su scala locale. “Lo stravolgimento del clima e delle stagioni provoca danni economici - sottolinea De Maio - oltre ai danni provocati da uragani e alluvioni, alla fine di luglio la Coldiretti ha calcolato in un miliardo di euro i danni all’agricoltura causati dal clima anomalo di quest’anno. Ma non basta: il 15 luglio Ministero dell’Ambiente ha dovuto convocare le associazioni ambientaliste per discutere un disegno di legge che ponga un limite al consumo di terra fertile, Roma è ancora alle prese con l’esaurimento delle discariche e l’anno scorso le imprese italiane che hanno partecipato agli Stati Generali della Green Economy hanno manifestato la loro preoccupazione per il peggioramento dello scenario dei prezzi dovuto all’esaurimento di fonti fossili e materie prime non rinnovabili”.

De Maio fa notare che “per ridurre il debito pubblico si impongono sacrifici a famiglie e imprese, mentre per affrontare il debito ambientale nessuna misura si vede all’orizzonte. Ciò dimostra che abbiamo una classe dirigente che non è altezza del suo compito”.


“Occorre un cambio di rotta immediato - avverte De Maio - il modello di produzione e consumo basato su una crescita economica senza limiti è giunto al capolinea. Politici, imprenditori, sindacalisti e giornalisti che invocano una ulteriore crescita dei consumi sono irresponsabili e dimostrano la loro totale incapacità di affrontare una crisi epocale. Queste persone ignorano l’innovazione sociale, le tecnologie per fare le stesse cose riducendo drasticamente i consumi, e continuano a proporci inceneritori, grandi opere e industrie che creano solo inquinamento, degrado, sfruttamento e disoccupazione”.


“La decrescita felice - conclude De Maio - è l’unica risposta possibile alle crisi economica, sociale e ambientale del nostro tempo. Per fortuna sono sempre di più cittadini e imprenditori che si organizzano per ricollocare l’economia sul territorio, ridurre i rifiuti, approvvigionarsi attraverso filiere corte e gruppi d’acquisto, tornare all’agricoltura biologica e di prossimità, ridurre gli sprechi energetici e dotarsi di impianti per produrre energia su piccola scala. Sono loro l’avanguardia politica e culturale di questo Paese”.


Associazione ambientalista Fare Verde Onlus


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