CALABRIA, I VELENI DELLA CENTRALE A CARBONE ENEL. 135mila tonnellate di fanghi tossici dalla centrale di Brindisi. Ultime notizie - "Nel 2009 l'operazione
"Leucopetra" aveva smascherato un'associazione a
delinquere che aveva interrato in provincia di Reggio Calabria più
di centomila tonnellate di fanghi tossici provenienti dalla
centrale a carbone di Brindisi "Federico II", quella
che Enel definisce d'avanguardia e con cui finanzia concerti, squadre
di basket e visite pastorali del Papa. - Lo rende noto un comunicato
stampa della Rete Difesa del Territorio "Franco Nisticò" -
RDT - e del Coordinamento Nazionale No Carbone - CNNC- Quando qualche
settimana fa la Guardia di Finanzia informava dello smaltimento
illegale in Calabria di 135 mila tonnellate di rifiuti tossici,
prodotti da una "azienda leader del settore energetico",
nessuno lo ha detto ma sembrava un film già visto. Oggi scopriamo,
per niente sorpresi, che nelle campagne di Vibo Valentia sono state
sepolte 127 mila tonnellate di sostanze tossiche e pericolosissime
prodotte ancora una volta dalla centrale a carbone di Brindisi,
contenenti Nichel, Vanadio, Stagno, Selenio, Floruri e Solfati:
stiamo parlando di veleno per il nostro organismo.
Aldilà
della verità giudiziaria che richiederà tempo ed è sempre incerta,
è palese ancora una volta un'impietosa verità politica: il
carbone è fonte inesauribile di veleni per l'aria, l'acqua e la
terra, e viene utilizzata e proposta solo per il profitto di Enel Spa
o altri speculatori energetici. Queste sostanze, quando sono
smaltite in discariche autorizzate, non sono assolutamente innocue,
in quanto le attuali tecniche permettono solo di limitare l'impatto
che queste hanno per la salute e l'ambiente. Ma queste tecniche sono
comunque costose, ed evidentemente qualcuno preferisce gettare i
fanghi tossici direttamente nelle campagne della Calabria, facendo
leva su qualche mafiosetto del luogo. - Prosegue la nota - Grazie a
questo sistema Enel avrebbe risparmiato, dal 2000 al 2006, circa 22
milioni di euro, mentre la nostra gente si ammala di tumori e
malattie respiratorie, inconsapevole di tutta la schifezza che gli
speculatori ci fanno mangiare, bere e respirare solo per gonfiare il
proprio conto in banca.
Non è un caso che la Direzione
Investigativa Antimafia abbia individuato nei progetti di
centrali a carbone in Calabria gli interessi della 'Ndrangheta
(Rapporto 2010, pag. 109). E mentre Enel risparmia milioni e milioni
di euro, chi pagherà per la nostra salute e la nostra economia
agricola e turistica devastata?
Stiamo pagando amaramente il
prezzo del carbone pur senza avere centrali sul territorio. Coloro
che sostengono che il carbone è pulito si vergognino, ma soprattutto
sappiano che mai permetteremo che altri veleni vengano prodotti sul
nostro territorio, anzi, è il momento che speculatori e faccendieri
paghino per il danno che hanno prodotto".
FONTE: http://www.cn24.tv
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