LAZIO, ARRESTI CAMORRA. Legambiente: preoccupa infiltrazione nella Capitale su settori cemento e rifiuti. Ultime notizie Roma - “Sono
molto preoccupanti le infiltrazioni in affari “puliti” nella
Capitale nei settori dell'edilizia e della gestione dei rifiuti che
emergono dopo gli arresti di camorra di queste ore, vanno
approfonditi tutti i dettagli per fermare gli interessi della
criminalità organizzata da Roma e dal Lazio -
afferma Lorenzo Parlati,
presidente di Legambiente Lazio. - Rinnovando i complimenti al lavoro
delle forze dell'ordine, e del NOE in particolare, e alla
magistratura, chiediamo con forza alle istituzioni di sostenere
questa attività. Come evidenziato dal recente Rapporto Ecomafie 2011
di Legambiente, nel Lazio crescono i reati legati allo smaltimento
illecito dei rifiuti e sono saldamente elevati quelli per il cemento
illegale, una triste conferma di una illegalità troppo diffusa e di
una pericolosa ascesa della criminalità organizzata. Da un lato,
servono norme più severe che vanno introdotte recependo fino in
fondo nel codice penale le norme europee, per potenziare gli
strumenti a disposizione delle Procure. Dall'altro, serve più
attenzione dalle istituzioni, prima su tutte la Regione Lazio, che
proprio su cemento e rifiuti deve dare un forte impulso alle
Amministrazioni locali con il nuovo piano rifiuti, puntando su
riduzione, riuso e raccolta differenziata, settori a basso livello di
illegalità e infiltrazione, facilitando sul fronte del cemento
abusivo il riavvio delle ruspe per gli abbattimenti.”
I
numeri del Rapporto Ecomafie 2011 evidenziano un andamento davvero
preoccupante nel Lazio per i reati legati al ciclo dei rifiuti e al
cemento illegale. Il Lazio quest'anno scala una posizione e passa da
sesta a quinta regione in Italia per ecomafie nei rifiuti (dopo le
quattro regioni storicamente caratterizzate da infiltrazioni
mafiose), con un incremento del 30% dei reati accertati che arrivano
ad essere 376, pari al 6,3% del totale nazionale, con 341 persone
denunciate, 169 sequestri e nessun arresto.Stabilmente
elevati i numeri nel ciclo del cemento: i 721 i reati accertati (il
10,4% del totale nazionale) confermano il Lazio in terza posizione,
dopo Calabria e Campania, con 913 persone denunciate, 269 sequestri
effettuati e un arresto. Nel
complesso sono 8,5 illegalità al giorno, 3.124 infrazioni registrate
nel 2010, il 10,1% del totale nazionale, secondo la fotografia che
emerge dal Rapporto Ecomafie 2011 di Legambiente.
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