Venticinque località
guadagnano le Vele blu di Legambiente e Touring Club Italiano sui
mari e i laghi del Lazio nel 2011. Ultime notizie Roma - Stessa spiaggia, stesso mare:
questo il giudizio sui mari laziali che esce fuori dall'annuale
classifica delle Vele Blu redatta da Legambiente e Touring Club
italiano da ormai undici anni. Non ci sono grosse variazioni,
infatti, rispetto ai dati del 2010: nessuna località laziale si
aggiudica le “5 vele”, il riconoscimento massimo della
classifica, e a difendere le “4 vele” conquistate l'anno scorso
c'è solo Montalto di Castro (Vt), mentre l'isola di Ventotene (Lt)
perde una vela e se ne aggiudica soltanto tre. “3 vele” anche per
Sperlonga (Lt) e Tarquinia (Vt) che sale di un posto rispetto al
2010; a seguire con “2 vele” le stesse località dell'anno
scorso: Sabaudia (Lt), San Felice Circeo (Lt), Nettuno (Rm), Santa
Marinella (Rm), Gaeta (Lt), Ostia (Rm) e Ponza (Lt). Anzio (Rm)
conferma la sua unica vela.
“ C'è troppa inerzia sui
mari del Lazio, si vivacchia sperando in un po' di cemento in più o
in assurde concessioni decennali per gli stabilimenti, senza puntare
davvero su servizi innovativi e sostenibili, senza un piano serio che
faccia migliorare il territorio e crescere il turismo - ha
affermato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -.
Tirare a campare può funzionare per un periodo visto che il Lazio e
l'Italia sono famosi in tutto il mondo, ma la competizione in questi
anni si va spostando sulla bellezza dei luoghi, sui servizi di
qualità, sull'innovazione. È sbagliato, allora, puntare su
megaprogetti che hanno come risultato finale solo lo sventramento del
territorio, sul nucleare come sui waterfront cementificati, piuttosto
che sulla privatizzazione dei litorali con incredibili diritti di
superficie per costruire sulle spiagge. Preoccupano,
in tal senso, i molteplici allarmi sull'inquinamento delle acque, con
macchie scure che come ogni da un po' di tempo tornano in diversi
punti, evidenziando problemi alla depurazione o scarichi
abusivi.”
Sono di queste settimane gli allarmi per
una vasta moria di pesci al Rio Tre Denari a Passoscuro a Fiumicino,
con assurde schiume, ma anche svariati liquami al canale dei
pescatori di Ostia, piuttosto che macchie scure a Ladispoli e ad
Ardea. Situazioni nell'area romana, forse anche legate alla
recente modifica della normativa sulla balneazione che ha innalzato i
limiti di legge per diversi parametri ed eliminato il monitoraggio di
altri, facendo diventare balneabili “per legge” luoghi che
presentano problemi.
Si amplia la sezione laghi della Guida
Blu, che nel Lazio sul fronte delle acque dolci vede perdere le “4
vele” ad Anguillara Sabazia (Rm) sul lago di Martignano, che scende
a “3 vele” raggiungendo cosìTrevignano Romano (Rm), Anguillara
Sabazia (Rm) e Bracciano (Rm) per il lago di Bracciano, ma anche
Nemi (Rm) sul lago di Nemi e Montefiascone (Vt) sul Lago di
Bolsena. Entrano per la prima volta in classifica due località sul
Lago del Turano, Castel di Tora (Ri) e Paganico Sabino (Ri) con “2
vele”, che vengono assegnate anche a Bolsena (Vt) sul lago
di Bolsena, dove entra nella classifica anche Capodimonte (Vt) sempre
con “2 vele”; “2 vele” anche a Ronciglione (Vt) e
Caprarola (Vt) sul lago di Vico, oltre che a Castel Gandolfo
(Rm) sul lago di Albano che invece ne perde una.
“ Sui
laghi del Lazio si deve giocare una importante scommessa, per
preservare questi luoghi bellissimi creando occasioni di sviluppo
agricolo e turistico – dichiara Cristiana Avenali,
direttrice di Legambiente Lazio –. Continua la discesa nella
classifica di diverse località, mentre è evidente una certa stasi,
segno dell'assenza di politiche forti sul ciclo delle acque, rifiuti
e controllo della pressione turistica. Ci sono anche però delle
nuove entrate nella classifica, sul Lago del Turano e a Bolsena, che
speriamo servano a far crescere l'attenzione su questi temi, spesso
troppo sottovalutati. Ci sono molteplici meraviglie naturali e
storico archeologiche da conservare e tutelare, affrontando i diversi
punti di criticità, dall’abbassamento dei livelli delle acque,
all’abusivismo che deturpa i territori, alla
depurazione.”
Complessivamente la “Guida Blu”
presenta 367 località costiere di mare e di lago e 50 grotte
marine. Non manca la sezione dedicata alle strutture ricettive e
turistiche, con l’elenco aggiornato degli alberghi e strutture
ricettive per l’ambiente che si fregiano dell’etichetta ecologica
diLegambiente Turismo: più di 400strutture per oltre
65milaposti letti e una stima di presenze che supera i 6
milionil’anno. Leveleassegnate ai comuni e alle spiagge
italiane sono il risultato di un attento e complesso bilancio di 128
parametri, racchiusi in 21 indicatori di qualità.
Commenti |
||
nessun commento... |