Il Comune di Oriolo Romano (Viterbo) è entrato ufficialmente a far parte dell’associazione nazionale dei comuni virtuosi
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L’Associazione è nata nel maggio 2005 su iniziativa di Colorno (Pr), Monsano (An), Vezzano Ligure (Sp) e Melpignano (Le).
Ma vediamo insieme cosa rende questo paese veramente “virtuoso”.
Innanzitutto un successo significativo della raccolta differenziata con modalità porta a porta. Partita ad aprile 2008, dopo un anno che era stata avviata si era già arrivati al 68% di recupero dei rifiuti. Ciò ha comportato prima di ridurre la tassa del 5% per tutti i cittadini e di un ulteriore 10% per chi pratica il compostaggio domestico. Un’iniziativa, quella della raccolta porta a porta integrata, condivisa e partecipata da tutta la popolazione, che ha visto coinvolte le scuole elementari con una intensa attività di educazione ambientale.

Il plesso delle scuole primarie di Oriolo, Alessandro Manzoni, infatti, ha conquistato la bandiera verde di “Eco-schools”. Quest’ultima viene data all’Istituto che si è impegnato a risparmiare energia e acqua, a produrre meno rifiuti e ad attivare tutta una serie di buone pratiche in tema di tutela ambientale. Un percorso fatto di sette “passi”. Il riconoscimento poi va mantenuto.
L’importante risultato di cui andare orgogliosi la registrazione Emas, un sistema comunitario di eco–gestione e controllo (Eco Management and Audit Scheme), a cui Oriolo ha aderito all’interno di un progetto Life Ambiente “New Tuscia”, coordinato da Provincia di Viterbo, Enea e ISI di Bracciano. Unico Comune di 14 del comprensorio della Tuscia Romana a cui è stata rilasciata la certificazione.
Si è voluto, però, fare ancora di più. Dopo aver recuperato i rifiuti si è cercato di ridurre gli imballaggi che costituiscono la parte più consistente di essi. Ecco così che si è attivato il progetto “Riducimballi”, suddiviso in tre iniziative. “Fontana leggera”, ovvero la realizzazione di una fontana dove la gente possa prelevare acqua alla spina, sia liscia che gasata, al costo di circa 5 centesimi per ogni mezzo litro d’acqua “prelevato”. Nella stessa fontana sarà, poi, possibile avere latte genuino e controllato dalla Asl. Il secondo “filone” che costituisce tale progetto è la diffusione di detersivi alla spina in alcuni dei principali supermercati del paese. Infine, terza “parte” dell’iniziativa, già concretizzata, la distribuzione presso famiglie campione di kit di pannolini lavabili 100% biodegrabadibili fatti di una mutandina esterna e di fogli di cellulosa interna gettabili nel WC. Essi prevengono reazioni allergiche nei bambini e potrebbero essere riutilizzati anche per un secondo figlio.
Infine si è giunti al riutilizzo dei rifiuti grazie alla collaborazione con la cooperativa “T-Riciclo” che impiega anche giovani diversamente abili.  Nel paese sono stati installati dei nuovi contenitori (presso le scuole, la parrocchia e alcuni negozi), per “raccogliere” giocattoli scartati, coinvolgendo sia le scuole elementari che medie. Il Connubio fra il Comune e l’Associazione “T-Riciclo” è nato proprio durante la Fiera dell’Altra Economia, tenutasi a Roma, a cui Oriolo partecipava con un proprio stand, primo Comune del Lazio come raccolta differenziata.

Ma un’altra importante iniziativa nata per la sensibilizzazione alla sostenibilità ambientale, “Una piazza per il rinnovabile” che si svolge nel centro storico del paese: si tratta della Fiera delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riciclo e del mercato etico solidale, giunta alla sua terza edizione quest’anno.

In che modo però il Comune promuove queste fonti rinnovabili? Innanzitutto favorendo l’installazione di pannelli fotovoltaici nel paese. Grazie al progetto “Sole in Tuscia”, si è costituito un gruppo d’acquisto che permette di far ribassare il prezzo in gara d’appalto e, soprattutto, di venire incontro alle esigenze individuali, in quanto si cercherà di installare sulle abitazioni impianti su misura. Inoltre si stà svolgendo una campagna di misurazioni anemometriche, con due stazioni di misura che ricoprono tutto il territorio comunale, con le quali sarà possibile capire se ad Oriolo si potranno installare generatori eolici che consentiranno di produrre energia verde.

Non solo, però. Tutti sanno che la migliore energia rinnovabile è quella risparmiata o meglio non prodotta, per questo l’amministrazione comunale ha proposto due interventi ottenendo  finanziamenti regionali per installare impianti di pubblica illuminazione a tecnologia led, ad alto risparmio energetico, come nella zona delle storiche Olmate, soggette, peraltro, a un intervento di riqualificazione, tali interventi saranno ultimati entro l’anno.
Il Comune, poi, si è dotato di un nuovo regolamento edilizio suddiviso in due allegati (A e B). Il primo definisce in modo chiaro il titolo delle autorizzazioni per i tipi di interventi richiesti. Il secondo tratta le linee guida sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili, recependo le norme e leggi regionali e nazionali vigenti.

Un’ulteriore passo in avanti in tema di sensibilizzazione sulla bioedilizia è anche il fatto che Oriolo ospiterà, fino al 2 ottobre prossimo, l’XI edizione del “Laboratorio Progettuale in Bioarchitettura”, organizzato annualmente dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e realizzato in convenzione con l’Università di Bologna e con quella della Tuscia. Attraverso dodici incontri, a cui parteciperanno 40 studenti, sarà realizzato un progetto per creare un vero quartiere ecologico laddove si insediarono i primi abitanti di Oriolo: le antiche stalle del borgo storico, che saranno ristrutturate.

Tutte le iniziative ed attività sopra esposte, l’educazione ambientale per le scuole, il coinvolgimento dei cittadini sui rifiuti, i nuovi regolamenti che consentiranno di costruire case, abitazioni di qualità nel nostro paese, il tutto ha lo scopo di innescare tra la nostra gente un cambiamento culturale che se sostenuto, renderà Oriolo un paese sempre più vivibile, dove tra i cittadini esiste una importante vita di relazione, basata su tanti interessi comuni.

 Col tempo, però, per il Comune sono arrivati anche i riconoscimenti. Proprio quest’anno, infatti, in Campidoglio, è stato consegnato a Oriolo il premio internazionale “Un bosco per Kyoto”, promosso da Accademia Kronos con l’adesione del Presidente della Repubblica, in collaborazione con l’AICS e col Comune di Roma. Due le motivazioni che hanno portato all’attribuzione dello stesso a Oriolo: “Per aver operato con sensibilità rispettando l’ambiente e la qualità della vita, in particolare verso la mitigazione climatica, promuovendo il risparmio energetico e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” e “per aver raggiunto il valore più alto della Regione Lazio nella raccolta differenziata dei rifiuti”.

E dunque si torna da dove il viaggio era iniziato: dall’avvio della raccolta differenziata, giunta ormai a fine 2009 al 73% dei rifiuti recuperati, che ha permesso di evitare di abbattere oltre 2mila alberi e di emettere in atmosfera circa 300mila chili di CO2. E c’è da scommettere che questo percorso sostenibile qui ad Oriolo continuerà; nel 2011 si passerà alla tariffazione puntuale con la logica di chi inquina paga, così da incentivare i cittadini virtuosi.
 Sane abitudini ecologiche e ambientali sembrano ormai diffuse nel paese e fra la popolazione. Oggetto di uso comune, infatti, sono diventate le borse in tela della campagna, a cui ha aderito il Comune, “Porta la sporta”, che sostituiscono le vecchie buste di plastica,  è per questo che i tempi sono maturi per emettere un’ordinanza sindacale che vieterà a tutti gli esercizi commerciali di Oriolo di distribuire ai clienti buste di plastica, entro l’anno elimineremo dal nostro paese i shoppers che inquinano mari, fiumi e soprattutto la nostra bella campagna.  


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