No Tav, Torino: ultime news Val di Susa - Dalla
Val di Susa sono arrivate le ultime notizie dopo le cariche della polizia
contro i manifestanti No Tav. Venerdì sera grande fiaccolata di protesta per quanto accaduto, mentre sabato e domenica in molte città italiane momenti di solidarietà verso i No Tav gravemente feriti.
Come ricorderete Simone Pettinati, 25 anni, giovane redattore di una radio privata di Torino, è stato
ricoverato in ospedale in prognosi riservata per sospetta
emorragia cerebrale. Le sue condizioni vanno migliorando ed è fuori pericolo.
La nuova
trivella per i sondaggi era arrivata in valle scortata dalla
polizia.
Le vibrate proteste dei cittadini che lanciavano anche palle di neve sono state represse nella
violenza: dopo una prima carica di “alleggerimento” la polizia ha iniziato a
caricare pesantemente.
NO TAV: I FERITI COLPITI RIPETUTAMENTE ALLA TESTA ED ALLA SCHIENA MENTRE ERANO A TERRA
Numerosi i feriti, come ben saprete, fra cui 2 donne ricoverate all’ospedale ed un giovane redattore radiofonico trasportato d’urgenza alle Molinette per sospetto trauma
cerebrale.
Per una delle 2 mamme, frattura del setto nasale, frattura a
volto, mandibola e costole. Sarebbe
questo il referto medico di una donna di Villar Focchiardo, (Torino)
ricoverata all'ospedale di Susa, in seguito agli scontri in frazione Coldimosso di Susa, dove era stata
installata la nuova trivella per i sondaggi preliminari del
terreno in vista della realizzazione dell'alta velocita'
Torino-Lione. Le condizioni della signora sono state
riferite da un portavoce del Movimento No Tav. Sottolineato in un comunicato come i feriti siano stati colpiti ripetutamente mentre erano a terra.
Nonostante le cariche della polizia i cittadini sono rimasti comunque per le strade
in difesa della Val di Susa.
Alle 21.00 di mercoledì sera il popolo No Tav ha bloccato la statale 24 e l’autostrada. Ingente lo schieramento della polizia.
Poco dopo la mezzanotte una nuova carica della polizia con lancio di
lacrimogeni a Bussoleno. Una giornata lunghissima per il popolazioni No Tav, proseguita nella mattina di giovedì 18 febbraio, con un presidio, alle 11, davanti alla sede regionale
della Rai di Torino e con una conferenza stampa nella Val di Susa.
MERCOLEDI' 17 FEBBRAIO, NO TAV CONTRO LA TRIVELLA
Alle 23.30 di mercoledì 17 febbraio 2010, - recita un comunicato stampa - il popolo
valsusino è mobilitato. Alle 24.00 viene individuata la trivella appena
posizionata ma ancora da montare.
Il luogo è Coldimosso, tra Bussoleno e Susa, il sondaggio è l’S72.
Dai presidi di S.Antonino e Susa partono decine di macchine che
convergono sul luogo. Il primo posto di blocco sulla
statale viene aggirato facilmente passando per i prati ghiacciati.
Un
attimo e un centinaio di persone si ritrovano con la trivella a meno di
10 metri ed un unico cordone di poliziotti.
A quel punto - continua il comunicato stampa - ecco che entra
di scena il vicequestore Spartaco Mortola (per sapere bene
chi è, e cosa ha fatto digitare su google il suo nome e
cognome) che “a freddo” ordina ai suoi uomini di caricare. Per fortuna
solo qualche contuso e tanta rabbia. Ma serve a poco, la gente non si
sposta, rimane a far pressione e a vagare intorno al cantiere, mettendo
in continua apprensione le forze dell’ordine.
Intanto, vista la
situazione difficile in cui si trovano, chiudono completamente la SS24
e l’autostrada con più blocchi sia per le auto sia per chi arriva a
piedi, impedendo così a molte persone di raggiungere il luogo della
trivella. Partono presidi volanti davanti ai posti di blocco.
I loro rinforzi invece arrivano e sono come sempre in numero spropositato.
IL GIOVANE REDATTORE NO TAV A TORINO, NELL'OSPEDALE MOLINETTE
Il giovane giornalista radiofonico viene subito ricoverato all’ospedale
Molinette di Torino. Simone Pettinati, il giovane redattore di Radio Blackout, ha
subito traumi alla testa durante le cariche violentissime della
polizia, mercoledì sera in val Susa alla manifestazione spontanea del
popolo no Tav. Anche la signora Ala, della valle è stata ricoverata con
ferite gravi.
In conferenza stampa a Susa i sindaci e i cittadini della valle che
da anni si oppone alla costruzione della Torino-Lyon, hanno denunciato
l’aggressione delle forze di sicurezza. «Inaccettabile, un’operazione
di bassa macelleria», hanno detto sindaci e consiglieri comunali, tra questi il consigliere comunale Luigi Casel, che ha riassunto la tensione, la rabbia ma anche la determinazione della
valle.
Il
popolo no Tav ha atteso la trivella scortata e ha cominciato a tirare
palle di neve. Violentissima la risposta delle forze dell’ordine che
hanno caricato e quindi inseguito la gente nei campi, ormai troppo
spesso teatro di queste mattanze.
Giorgio Vair, della comunità
montana, ha sottolineato che «le cose in valle sono cambiate, almeno da
lunedì scorso. La polizia è cambiata, non sono i soliti agenti». E la
violenza di conferma che l’ordine era chiaro, secondo
amministratori e cittadini.
Intanto sono molti gli attestati di solidarietà bipartisan che giungono da tutta Italia al giovane redattore radiofonico gravemente ferito, per fortuna fuori pericolo, ed alla signora altrettanto ferita in modo grave, soprattutto al setto nasale. Sono anche in molti anche a chiedere che il Ministro degli Interni Maroni riferisca immediatamente in Parlamento sull'intera vicenda.
Anche diversi Parlamentari europei stanno intervenendo sulla triste vicenda della Val Di Susa.
Siamo stufi - sottolineano i Valsusini- di essere definiti anarchici dalle solite televisioni e dai soliti giornali: siamo gente che ama questa terra e la difenderà fino all'ultimo, perchè l'amiamo come l'amavano anche i nostri antenati. Continueremo a batterci per questa Valle, contro mafie e politicanti.
Se battersi per la legalità, il rispetto delle leggi, per la salute e l'ambiente significa essere anarchici, vuol dire che ormai l'informazione è totalmente controllata da gruppi di potere che si sono impadroniti dei partiti, dei mezzi di comunicazione e di una buona parte delle istituzioni.
Tra noi della Val di Susa la cosiddetta popolazione No Tav, c'è di tutto imprenditori, agricoltori, commercianti, medici, ingegneri, operai, religiosi, avvocati, insegnanti, tante mamme, giovani e meno giovani.... gente che ama veramente la legalità..... e difende con amore la meravigliosa Val di Susa e la sua economia.
Venerdi 19 febbraio, alle 18, si è svolta una grande fiaccolata di solidarietà in Val di Susa, alla quale hanno partecipato diverse migliaia di cittadini della Valle. Iniziative di solidarietà alle popolazioni No Tav della Val Susa, ed alle persone ferite, si sono svolte sabato e domenica in diverse città d'Italia.