Maremma etrusca: l'inchiesta sull'operazione Golden Rubbish è partita da Grosseto - I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Grosseto hanno messo sotto inchiesta 61 persone nell'ambito dell'operazione "Golden rubbish", grazie alla quale stato scoperto un maxi traffico di rifiuti tossici in tutta la Penisola. Oltre un milione di tonnellate tra scarti di produzione industriale contaminati dal mercurio, terra proveniente da bonifiche di distributori di carburanti e bombolette contenenti gas propano che veniva stoccato e smaltito in Emilia, Toscana e Trentino come rifiuti ordinari.
A organizzare il sistema era un'azienda grossetana, l'Agrideco, che falsificava le analisi modificando la natura dei rifiuti per poi accordarsi con gestori dei siti e trasportatori.
"Come al solito siamo davanti all'ennesimo scandalo all'italiana", ha commentato Alberto Maria Vedova, responsabile per l'Ambiente dell'Italia dei Diritti. "Episodi come questo - spiega - si susseguono ripetutamente nel nostro Paese, a dimostrare come gli errori commessi in passato non siano serviti a nulla.
Gli interessi economici continuano a essere la preoccupazione principale di industriali e imprenditori che non capiscono la pericolosità delle loro azioni e le conseguenze gravissime per la salute del nostro pianeta e di chi ci vive. Il fatto appare ancora più grave se si considera l'operato di questo governo che ha pi ùvolte affermato la diligenza e la completa riuscita delle operazioni di bonifica durante l'emergenza rifiuti.
Dopo le navi dei veleni non ci sorprende pi sapere della presenza di personalità legate al potere imprenditoriale di un governo ipocrita e doppiogiochista in uno scandalo del genere. Ormai è routine in un Paese che deve confermare la sua nomea di intrallazzatore mondiale. A ogni modo - conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro - non posso esimermi dal fare il doveroso plauso alle forze dell'ordine".
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