“Drammi, drammoni, drammetti” ne è il sottotitolo, perché l’Autore vuole mettere in risalto il dramma (o la commedia) umano, fra il serio e il faceto, un po’ ironico e un po’ commosso, fra il riso e il pianto. Perché tali sono gli uomini, che si muovono fra miseria e nobiltà. Ma sullo sfondo c’è sempre la Tuscia, bella, misteriosa, affascinante, dalla lunga storia, che egli descrive con enfasi, forse un po’ esagerata, ma autentica e nostalgica.
E’ un libro divertente e profondo, perché sotto un’apparente giocosità, si celano le realtà della Tuscia: opere, personaggi, talvolta un po’ bizzarri, della Tuscia; e poi usi, tradizioni, mestieri che non esistono più: è la Tuscia della giovinezza dell’Autore, di cinquant’anni fa, che pochi ricordano, che non ritornerà più.
Anche i racconti all’apparenza fantastici rivelano un’ oggettività immediata: sono la proiezione di una realtà in una sfera fantastica. Alcuni racconti, invece, sono realmente accaduti, raccolti di prima mano dalla viva voce dei personaggi, dei quali l’Autore cerca di mantenere il sapore originale. Per ogni racconto c’è una morale, che è quella semplice e genuina della nostra gente.
Il libro, segnalato in ben tre concorsi internazionali, si può trovare principalmente alla Libreria Nuova del Teatro a Viterbo al prezzo di € 15,00.
- Uno Notizie Lazio - Viterbo -
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