Presente un folto pubblico di amici, conoscenti, amanti del libro in genere, è stata inaugurata in via del Pavone 21/a, a Viterbo, una nuova libreria condotta dal mio grande amico Raffaele D’Orazi e della figliola Serena.
Mi pregio essere, da ormai tanto tempo, amico di Raffaele, del quale ho avuto modo di seguire le molteplici attività nel corso della sua lunga carriera.
Di rilievo, fra altre, l’attività politico/sociale in veste di Segretario Provinciale della CISL prima, Assicuratore in seguito, con alle spalle, altresì, un percorso di scrittore, saggista, autore teatrale, poeta.
Raffaele, laureato in Sociologia, ha sempre manifestato la sua passione predominante per la poesia, il cui amore per questa espressione artistica si rafforza dopo l’incontro con la Poetessa Maria Luisa Spaziani, per la quale nutre stima profonda e rispettosa ammirazione.
Tra i suoi scritti ricordo:
“ UNA PERENNE ILLUSIONE”, libro in cui prende in esame gli aspetti peculiari della Provincia di Viterbo, considerati dal punto di vista socio-politico economico, attraverso i quali prende in esame le realtà del territorio e ne analizza le possibilità di sviluppo.
“ VENT’ANNI DI POESIA”, una raccolta di poesie dalle quali traspare una generosa umanità nella contemplazione di fatti, situazioni della vita da cui cogliere l’essenza della quotidianità, penetrarne il significato profondo, entrare, cioè, nell’animo delle persone.
“ CAMMINANDO VERSO I PENSIERI DELLA SPERANZA”, in cui il poeta analizza la frenesia del tempo che scorre e l’illogicità di un sistema irreale di vita nelle strutture della modernità, con il pensiero, però, rivolto alla scoperta interiore dell’uomo.
Scrivere, dunque, è sempre stata la passione di Raffaele D’Orazi, il quale vive nel mondo dell’editoria e, proprio da un incontro fortuito con alcuni Dirigenti di Mondolibri nasce un progetto da tempo accarezzato, quello di aprire una libreria con l’intento di promuovere incontri con altri autori, siano scrittori o poeti, indire conferenze, sollecitare dibattiti su tematiche culturali, ambientali, sociologiche, scientifiche, tenere vive ed attuali le caratterizzazioni del territorio.
All’ apertura ed inaugurazione della libreria, in occasione del PRIMO SIGNIFICATIVO EVENTO CULTURALE a Viterbo, Raffaele ha voluto accanto a sé la persona verso cui, come ho già detto, nutre profonda stima, grande ammirazione.
E’ una rispettosa amicizia che la poetessa Spaziani ricambia tutte le volte che può, nel rispetto della sua veste di animatrice della vita culturale italiana.
Inizia, infatti a permeare la cultura del nostro Paese a partire dalla sua prima opera “ LE ACQUE DEL SABATO”, un momento dell’ attività giovanile del suo percorso poetico in cui aveva già contatti con Luzi, Penna, Sinisgalli, i quali divennero poi suoi amici.
Forte e permeata di grande affettuosità fu l’amicizia con Montale, il cui sodalizio personale e letterario durò un decennio.
Mi piace ricordare il ruolo che la poetessa Spaziani assegna alla poesia. E’ il medesimo della preghiera, dice: un momento di solitudine con se stessi, con lo sguardo proiettato oltre la quotidianità, che ha bisogno di un luogo, la chiesa, che delimita uno spazio-temporale del quotidiano. Altrettanto vale per la poesia. Essa è contemplazione, anche se i riferimenti sono oggetti concreti, si crea intorno ad essi una senso di solitudine verso le cose che si guardano. E questi concetti si ripetono anche in altre opere come Transito con Catene e Geometria del Disordine.
Non molto lusinghiero, come rivela in un’intervista, il giudizio sui giovani artisti dai quali vorrebbe ricevere emozioni più profonde. Anche fra i buoni poeti, e ve ne sono, manca l’espressione di quella che veniva definita: “ un’anima che si sveli, si riveli, aggredisca il mondo, compiendo qualcosa di forte.
Manca, cioè, l’esplicitazione di qualcosa che cambi il corso dell’esistenza.
Sarebbe troppo lungo, approfondire in questa circostanza temi molto arditi attinenti le complesse metamorfosi dell’Artista. Ricordo, però alcune tappe significative del suo percorso.
Ha insegnato lingua e letteratura francese all’Università di Messina e, fervida la sua attività di traduttrice curando i testi di Ronsard, Racine, Flaubert, Gide e molti altri.
La statura della Poetessa Spaziani supera i confini nazionali e, nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti ha modo di conoscere personalità di grande rilievo come Erza Pound, Thomas Eliot, Jan- paul Sartre.
Delle sue opere mi piace ricordare il libro di poesie “ L’OCCHIO DEL CICLONE”, ispirato all’esperienza siciliana
Fondatrice del Centro Internazionale Eugenio Montale (ora Universitas montaliana ), e del Premio Montale.
Il percorso poetico della Poetessa trova la sua grande espressione nel poema “ GIOVANNA D’ARCO”, in cui l’artista rivela il suo interesse per questo storico personaggio.
Termino ricordando i numerosi saggi critici ed una raccolta di racconti “ LA FRECCIA”.
Più volte candidata Premio Nobel, per la letteratura.
Spero, quanto prima, di avere il privilegio di incontrare la Professoressa Spaziani a Roma, dove vive, per scoprire, con il suo contributo, in un’intervista diretta, quella che lei definisce “ l’esigenza di ritrovare nella poesia la capacità di aggredire il mondo mentre compie qualcosa di forte”.
Spero che all’evento appena conclusosi, caro Raffaele, possano seguirne altri di altrettanta intensità a cui si possa attingere per risvegliare a Viterbo quei fermenti culturali, talvolta sopiti, che attendono solo di essere richiamati per essere partecipi della quotidianità.
Augurissimi, grazie per l’iniziativa, AD MAIORA
Michelangelo Mantovano
- Uno Notizie Viterbo - Lazio -
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