Stamattina sono stati convocate dall’assessore alla Caccia Mario Trapè le associazioni venatorie della Tuscia per discutere del piano di abbattimento dei caprioli. Alla riunione erano presenti Federcaccia, Liberacaccia, Arci caccia, Italcaccia, Enal caccia, il presidente dell’Urca Enrico Brenciaglia e Fioravante Serrani dell’Università della Tuscia.
“Ho convocato i rappresentanti delle associazioni – ha detto Trapè – per capire come dobbiamo continuare, perché non è stata fatta nessuna mattanza, ma tutto è stato compiuto nel pieno rispetto delle leggi. Tanto che anche l’Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica) ci ha fornito la sua collaborazione ed espresso parere favorevole”.
Il piano mira infatti alla riduzione dei danni che un disequilibrio potrebbe creare nel territorio. Dall’inizio dell’abbattimento programmato sono stati uccisi 12 capi e il 19 settembre si concluderà la prima fase del piano. “Il regolamento è passato in consiglio, il piano in giunta – ha proseguito Trapè - e si tratta di un’attività importante per la gestione faunistica venatoria.
Non a caso le Province limitrofe come Siena hanno adottato da tempo piani simili per l’abbattimento programmato, per evitare danni all’agricoltura e all’ambiente che queste specie potrebbero creare. Proprio come è successo con i cinghiali”.
Le associazioni hanno dato il loro pieno consenso nel continuare il lavoro intrapreso dall’assessore, che ha eseguito il piano nel rispetto della legge e delle zone Sic e Zps.
Inoltre durante la riunione Trapè ha annunciato che per il 18 settembre è stata convocata l’assemblea che eleggerà il nuovo consiglio direttivo dell’Atc 1, che metterà fine al commissariamento.
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