No al cemento lungo le coste del litorale laziale, sì all’immediata approvazione del Piano Territoriale Paesistico da parte della Regione Lazio, per impedire scempi su importanti aree del paesaggio costiero. Questo l’appello lanciato oggi da Legambiente in occasione del blitz della “Goletta Verde nel Lazio” presso l’unica area ancora libera del Lido Marechiaro di Anzio, dove l’Amministrazione locale vorrebbe realizzare ben 15mila metri cubi di cemento. Oggi, bandiere della Goletta Verde di Legambiente listate a lutto per salutare Raffaele Cicione, storico militante del Circolo Legambiente Barba di Giove di Formia e Gaeta improvvisamente scomparso, unendosi così al dolore della moglie Antonia e delle figlie Ilaria e Lucilla.
Nei Comuni costieri, sono tantissime le aree a rischio cementificazione, per quasi 4 mila ettari, con previsioni edificatorie stimabili in circa 3 milioni di metri cubi di nuovo cemento. Eppure sono trascorsi ben 668 giorni, fino ad oggi, dall’adozione in Giunta del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), ma il nuovo strumento di tutela dei beni paesaggistici –aree boscate, fossi, fiumi, aree archeologiche, ambiti agricoli, pianori, paesaggi agrari– non risulta nell’agenda di fine legislatura. Per questo Legambiente Lazio ha rilanciato la propria campagna in difesa dei paesaggi agricoli e vincolati che caratterizzano la nostra Regione.
“Centinaia di ettari sono a rischio cemento nei Comuni costieri, e non solo, del Lazio. Speculazioni edilizie assurde, in aree di pregio paesaggistico, che vanno sventate, con una immediata approvazione del Piano Territoriale Paesistico da parte della Regione Lazio -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. I Comuni hanno presentato decine di osservazioni ammazza paesaggio al PTPR, ma gli Uffici regionali le hanno respinte quasi tutte, perché non compatibili con le esigenze di tutela dei beni e dei valori paesaggistici. L’approvazione finale dello strumento paesaggistico è un atto fondamentale, da chiudere entro la fine della legislatura regionale, per obbligare i Comuni ad uniformare i PRG alle superiori indicazioni di tutela. La Regione Lazio difende il Paesaggio? La domanda è retorica, ma ci auguriamo che la risposta sia invece fattuale.”
Tra le osservazioni presentate dai Comuni, si evidenziano diversi casi: dal Comune di Ardea (Rm), che vorrebbe cementare numerosi fossi, oltre che difendere il villaggio abusivo del cosiddetto Parco delle Dune, al Comune di Fiumicino (Rm), che vorrebbe abbassare le tutele nell’area della necropoli del Porto di Roma, al Comune di Nettuno (Rm) che nel periodo commissariale ha avanzato osservazioni sul SIC del Bosco di Foglino e del Laghetto Granieri, al Comune di Montalto di Castro (Vt) che chiede la revisione dei perimetri di rispetto per la tutela delle coste, ai Comuni della Provincia di Latina all’interno del Parco Nazionale del Circeo che chiedono per oltre 1.600 ettari di abbassare il livello di tutela a fini edificatori.
“Basta cemento sul litorale di Anzio e Nettuno, i pochi spazi verdi rimasti vanno difesi, per realizzare una cintura verde urbana tra le aree della Fornace, la Riserva di Lido dei Gigli che la Regione deve finalmente istituire, la Macchia della Spadellata, fino a Villa Borghese -dichiara Anna Tomassetti, presidente Circolo Legambiente Le Rondini di Anzio e Nettuno-. Già alcuni anni fa, Legambiente ha raccolto 1.500 firme dei cittadini per chiedere all’Amministrazione un impegno in questa direzione, richiesta che oggi rilanciamo. Fondamentale sarebbe anche l’approvazione del PTPR, in modo da salvare dal cemento l’area della Fornace.”
“Goletta Verde nel Lazio”, la quarta edizione della campagna regionale di informazione e analisi sul litorale e sul mare del Lazio, è organizzata da Legambiente Lazio, con il contributo dell’Assessorato all’Ambiente e Cooperazione tra i popoli della Regione Lazio.
- Uno Notizie Roma -
Commenti |
||
nessun commento... |