Verde pubblico, tempo scaduto: il nuovo bando per la gestione del servizio, anche fosse approvato dal Comune entro fine agosto, non potrà essere aggiudicato se non tra quattro o cinque mesi. “Chi gestirà il servizio nel frattempo? Si ricorrerà a un ulteriore affidamento a trattativa privata?”. Sono i dubbi e i quesiti posti dal vice-capogruppo del Partito democratico in consiglio, Alvaro Ricci.
“Il 31 agosto – spiega - scade il contratto di servizio che il Comune aveva stipulato con il Cev per il la manutenzione del verde pubblico cittadino, escluso Prato giardino. E’ da oltre un mese che nella commissione competente abbiamo discusso, per almeno due volte, un bando per procedere a una gara ad evidenza pubblica. Assoluta novità, quest’ultima, nella gestione del servizio, finora affidato in-house, e che ci consentirà di tornare nella piena legittimità per l’affidamento del verde pubblico”.
“Il bando – racconta - prevedeva la suddivisione in lotti del territorio su cui operare. Su questo aspetto, pur condividendone il principio, abbiamo chiesto la verifica di legittimità. La legge sui contratti pubblici vieta infatti la artificiosa suddivisione in lotti nell’esecuzione di lavori, forniture e servizi. Legittimità che il dirigente responsabile ha poi assicurato”.
“Avevamo rilevato – prosegue Ricci - alcune anomalie, come la genericità delle zone su cui si andava a operare. Avevamo poi fatto notare la differenza degli importi corrisposti in passato al Cev rispetto all’ammontare annuo del nuovo appalto. Prima, infatti, le somme versate dal Comune alla società erano nettamente inferiori. Ci piacerebbe sapere da cosa è dovuta questa sostanziosa differenza di costi e soprattutto perché il bando non è stato ancora portato in consiglio”.
Il sindaco Giulio Marini ha annunciato l’intenzione di indire una seduta ad hoc del consiglio entro la fine del mese, ma per il gruppo del Pd il danno oramai è fatto. “L’interrogativo – dice Ricci – è su chi e a quale titolo si occuperà del verde pubblico cittadino dal 1° settembre all’aggiudicazione della gara, visto che il tempo necessario per l’espletamento, a detta dello stesso dirigente, non potrà essere inferiore ai 4-5 mesi”.
“La legge sui contratti pubblici, nelle more della definizione di procedure ad evidenza pubblica – aggiunge - consente l’aggiudicazione dei servizi anche in economia, cioè a trattativa privata, per il tempo strettamente necessario alla conclusione dell’iter. Insomma, è possibile farvi ricorso solo qualora si verificassero circostanze non prevedibili. Ma in questo caso, la scadenza del contratto di servizio al 31 agosto era cosa ben nota a tutti da mesi. Allora, perché si è perso tanto tempo? Perché portare il bando in consiglio solo allo scadere? L’eventuale ricorso alla trattativa privata – conclude il consigliere del Pd - sarebbe stato evitabile discutendo il bando a giugno”.
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