ROMA (UnoNotizie.it)
L'anidride carbonica è stata decisamente fuori quota nel Lazio per il 2007, ma anche nel periodo 1990/2004 altro che riduzione, siamo cresciuti del 22,4%. Anche per questo, per sottolineare la necessità di ridurre la CO2 e fermare la febbre del pianeta, trenta pinguini hanno celebrato oggi con Legambiente il compleanno del protocollo di Kyoto, con una originale sfilata lungo la scalinata di piazza di Spagna, al grido di “I love Kyoto”.
“Nel Lazio la strada per Kyoto, per la riduzione della CO2, è ancora lunga, serve più determinazione, vanno fissati obiettivi e tempi, a Roma e in tutti i Comuni su energia, rinnovabili, trasporti, industria e usi civili –ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. In quindici anni, dal 1990 al 2004, il Lazio ha fatto proprio male sull'anidride carbonica, incrementando le emissioni da 34,6 a 42,46 milioni di tonnellate, ben il 22,4% in più, altro che le riduzioni previste dal protocollo di Kyoto. E non va meglio nemmeno più di recente: solo nel 2007, undici impianti del settore termoelettrico ed industriale nel Lazio hanno prodotto ben 10.363.918 di tonnellate di CO2, superando del 67% le loro quote previste nel piano nazionale delle assegnazioni.”
Sono diversi i settori da tenere sotto controllo: l'anidride carbonica è prodotta per il 39,3% nel comparto termoelettrico, per il 37,3% nel settore trasporti, per il 16,6% per gli usi civili, per il 4,7% dall’industria, per l'1,1% dall’agricoltura, per lo 0,9% per il settore energia (dati ENEA 2003). Basta pensare che nell'arco del solo 2007, le tre centrali del polo energetico dell’alto Lazio, tra Civitavecchia e Montalto di Castro, hanno prodotto più del doppio (+112,24%) delle quote assegnate a questi impianti nell’ambito del Piano di Allocazione Nazionale, volto a implementare gli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto: 7,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica, contro i 3,4 previsti. Insomma, ben 3,9 milioni di tonnellate di CO2 sopra le soglie, e questo nonostante la Centrale di Torre Valdaliga Nord sia praticamente spenta, vista la sciagurata riconversione a carbone, il combustibile più inquinante per il pianeta. Alle emissioni del settore elettrico, si aggiungono quelle consistenti del settore industriale, per cui i tre impianti più impattanti in termini di CO2 nel panorama regionale risultano essere per il 2007 il cementificio di Guidonia (Rm) con 1.084.450 tonnellate di CO2 emesse, seguito dal cementificio di Colleferro, con 871.704 tonnellate di CO2, e dalla Raffineria di Roma, a Malagrotta, che ha emesso circa 417.540 tonnellate di CO2.
“La lotta ai cambiamenti climatici non è un fenomeno lontano, riguarda la nostra quotidianità, i nostri stili di vita, le scelte individuali, oltre che quelle delle nostre istituzioni –ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Il Lazio e l'Italia debbono partecipare alla scommessa europea e mondiale per fermare la febbre del pianeta, con una rinnovata strategia che possa aiutare anche ad affrontare la grave crisi economica ed occupazionale che attraversa il paese, con massicci investimenti sull'innovazione, la qualità, la modernità, nei settori della mobilità e dei trasporti, della produzione e dei consumi energetici, della produzione industriale. E' l'unica strada, cambiare modello di sviluppo per migliorare la qualità della vita nostra e del pianeta.”
Con questa iniziativa, a cui è intervenuta anche Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, è continuata nel Lazio la quinta “Settimana Amica del Clima”, la settimana di eventi che Legambiente organizza in tutta Italia per dimostrare come passare dalle parole ai fatti nella lotta all’effetto serra e ai mutamenti climatici, per metterci al passo con gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. La Settimana Amica del Clima compensa le proprie emissioni di gas serra con AzzeroCO2. La campagna è realizzata con il contributo di: Isolando, FedEx, Pirelli Ambiente e Sorgenia. Media partner: RDS e La Nuova Ecologia.