ROMA - (UnoNotizie.it) - “Nel giorno in cui Novara annuncia di aver superato il tetto del 70% di raccolta differenziata, in una nazione dove almeno 30 capoluoghi di provincia superano il 40 per cento e in un paese dove lo stesso governo Berlusconi ha posto nel Decreto Campania l’obiettivo del 50, il sindaco Alemanno annuncia l’obiettivo del 35% entro la legislatura, limite fissato dal decreto Ronchi nel 2001”. Lo dichiara in una nota Filiberto Zaratti, Assessore all’Ambiente della Regione Lazio.
“Gli obiettivi della raccolta differenziata - spiega Zaratti - previsti dal piano commissariale della Regione Lazio sono quelli che in Europa si raggiungono da anni e che già altre regioni italiane hanno centrato. Non si tratta di percentuali visionarie. Se Alemanno si ritiene un buon amministratore, se presume che la sua giunta sia competente ed efficace, deve impegnarsi ad ogni costo per raggiungere questi obiettivi, non gettare la spugna e alludere alla falsa panacea della privatizzazione dell’Ama che suona come il fallimento annunciato della municipalizzata. Lì dove si sono adottati sistemi avanzati e spinti, come la raccolta porta a porta, in breve tempo si sono raggiunte percentuali superiori al 60 per cento. È successo anche a Roma, nei quartieri di Colli Anieni, Massimina e Decima Malafede”.
“Alemanno invece - conclude Zaratti - di fronte alle difficoltà, mette le mani avanti agitando lo spettro dell’insufficienza del piano commissariale dei rifiuti, senza prove né dati concreti. Se le nuove strategie del Comune sono solo orientate alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori, sarà difficile che le percentuali di differenziata possano crescere a Roma e provincia. In questo caso, infatti, le frazioni merceologiche secche come carta e plastica, verrebbero volutamente sottratte dalla filiera del riciclo e recupero, per essere immesse nel ciclo di produzione di cdr da bruciare. Così questi impianti non servirebbero a chiudere il ciclo ma diventerebbero l’asse portante dell’intera politica dei rifiuti”.
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