La Torre di Palidoro, teatro
del sacrificio di Salvo D’Acquisto entra a pieno titolo nei beni segnalati
dalla Lista Rossa di Italia Nostra. Il monumento è stato segnalato come bene
meritevole di tutela e di valorizzazione dalla sezione di Italia Nostra del
Litorale Romano per essere non solo salvaguardata ma recuperata ad una pubblica
fruizione. La Torre è di proprietà della Regione Lazio e il 14 ottobre 2019 è
stato sottoscritto un Protocollo d’intesa che ne assegna per dieci anni la
gestione all’Arma dei Carabinieri, in vista della valorizzazione del sito.
Davanti alla torre si trova la
stele in memoria del carabiniere Salvo D’Acquisto, che si è immolato per
salvare numerosi civili destinati alla fucilazione per rappresaglia. In questo
luogo Salvo D’Acquisto morì fucilato da un plotone d’esecuzione tedesco il 23
settembre 1943.
Detta anche Torre Perla, la
Torre di Palidoro, si trova in prossimità della spiaggia, accanto alla foce del
Rio Palidoro, all’interno del sistema dunale di Passoscuro/Palidoro, nella
Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
Come tante altre torri
costruite a partire dal Medioevo sulla costa tirrenica, nacque come presidio di
avvistamento a difesa dalle incursioni dal mare. Al di sotto della struttura, sono stati rinvenuti
i resti di un villa marittima di epoca romana facente parte di un vasto
complesso esteso fino alla Villa cosiddetta di Pompeo a Marina di San Nicola.
L’iniziativa mirata al
recupero e alla tutela della Torre di Palidoro rientra nella campagna “Giornata
Virtuale dei Beni in pericolo: La Lista Rossa”, che si sta svolgendo in queste
ore sui social, ideata per stimolare processi virtuosi che coinvolgano le
comunità a partire dal recupero e dalla valorizzazione del patrimonio, anche
con la possibilità di ricadute economiche e sull’occupazione.
In questi giorni in cui si
stanno programmando investimenti ed interventi per la ripresa dopo la crisi da
Covid19, Italia Nostra propone, sull’intero territorio nazionale, di mettere il
patrimonio culturale al centro di ogni ipotesi di sviluppo per la crescita del
benessere etico e civile dei cittadini italiani, favorendo nelle comunità
locali quel senso di appartenenza ai luoghi e ai valori espressi dai siti
identitari.
“Il monumento - sottolinea la
sezione di Italia Nostra Litorale Romano - è in stato di abbandono, meriterebbe
invece di essere tutelato. Potrebbe diventare una ‘Porta della Riserva’ e
ospitare materiali museali dedicati alla figura di Salvo d’Acquisto e materiali
illustrativi delle ricchezze naturalistiche e archeologiche. Preoccupa ad oggi
– prosegue l’associazione - il destino
della campagna di Palidoro, bellissimo esempio di paesaggio della bonifica, di
proprietà della Regione Lazio, che ha varato un Regolamento per l’alienazione.
Attualmente i terreni sono dati in concessione ad agricoltori. Il timore è che
- conclude la sezione locale di Italia Nostra – i terreni possano essere ceduti
a chi ne farebbe uso diverso da quello agricolo, con modifiche ed eliminazione
dei vincoli esistenti con strumenti quali riperimetrazioni, varianti, deroghe,
già applicati in passato nei territori della Riserva del Litorale”.
Già dal 2017 Italia Nostra
Litorale Romano ha elaborato un progetto - a cura dell’architetto paesaggista
Nicola Canessa - messo a disposizione dell’Arma dei Carabinieri, che aveva
manifestato l’interesse a realizzarvi un’area espositiva dedicata a Salvo
d’Acquisto.
La proposta di Italia Nostra
prevede che, accanto alla documentazione relativa alla figura di Salvo
d’Acquisto, la Torre ospiti materiali espositivi dedicati alle ricchezze
naturalistiche e archeologiche dell’area, secondo quanto prevede lo stesso
Piano di Gestione della Riserva nella Relazione Generale.
Al punto 7.2.11, IX “Unità di Gestione Dune di Passoscuro – Palidoro – Fosso Cupino” si scrive infatti che il progetto di recupero deve essere “orientato a creare un’Oasi comprendente le delicate aree naturalistiche e le aree archeologiche”.
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