Un anno fa circa è stato posto dalla
Soprintendenza un vincolo su 1600 ettari nella zona di Viterbo che va dal
Bullicame alle Masse di San Sisto facendola divenire area di notevole interesse
pubblico. Il Comune ha presentato ricorso straordinario al Presidente della
Repubblica contro questa decisione e ora ha deciso di ricorrere anche al TAR.
“Apprendo dalla stampa che il comune di Viterbo
ha presentato ricorso alla giustizia amministrativa contro il vincolo posto dalla
Soprintendenza su 1600 ettari di entroterra viterbese. Spiace constatare l’imperterrita
miopia degli amministratori locali rispetto alle opportunità di sviluppo del
territorio e della città”.
È molto chiara sulla questione Silvia Blasi consigliere
regionale del Movimento 5 stelle: “Il mio punto di vista è che il vincolo
apposto possa rappresentare una grande occasione di sviluppo turistico,
economico e occupazionale per i cittadini e le imprese di Viterbo che
potrebbero sfruttare appieno le importanti risorse termali coniugandole alla
storia, all'archeologia e alle peculiari caratteristiche del territorio
agricolo ivi presenti”.
Il provvedimento della Soprintendenza,
costituzionalmente legittimo, indica la necessità di salvaguardare i valori
paesaggistici di un’area che ancora mostra i caratteri culturali, storici ed
identitari del territorio di riferimento, più diffusamente presenti in passato
nella campagna viterbese e progressivamente alterati o pesantemente modificati dal
disordinato sviluppo urbanistico.
Continua la Blasi: “La perdita dei valori
paesaggistici tipici del viterbese comporterebbe non solo la dispersione di
questo patrimonio unico al mondo ma anche di una reale opportunità di sviluppo
economico, soprattutto turistico e produttivo, della stessa città di Viterbo. L’apposizione
di questo vincolo sull’area rappresenta perciò una fondamentale occasione per
tutelare e al contempo promuovere il territorio”.
La gran parte del territorio di Viterbo, secondo
il suo Piano Territoriale Generale (PTG), è a vocazione agricola, che resta a
tutt’oggi l’attività prevalente, anche se negli ultimi anni sono nate molte nuove
attività turistico-ricettive.
“Credo”, prosegue il consigliere pentastellato,
“che coniugare la produzione locale con il turismo termale nell’ambito di un
territorio preservato dal punto di vista culturale, paesaggistico e ambientale, costituisca il volano più efficace per uno sviluppo a lungo termine delle aree
sottoposte al vincolo. Negli ultimi anni il Comune di Viterbo ha però
provveduto alla redazione di alcuni piani di lottizzazione all’interno
dell’area che si intende tutelare minacciando così di trasformarla rapidamente
e irrimediabilmente provocandone l’irreversibile degrado”.
Le lottizzazioni producono ricchezza per pochi
grandi imprenditori. Una attenta e oculata previsione di sviluppo del
territorio che tenga invece conto delle piccole realtà locali valorizzandole e
promuovendole, insieme alla fruizione delle nostre copiose acque termali che
rappresentano un bene al quale tutti hanno diritto di accedere, potrebbero
produrre grande ricchezza per tutti.
Silvia Blasi
Consigliere regionale del movimento 5 stelle