Ultime news - UnoNotizie.it - La Nasa ha lanciato l’allarme dopo che in Antartide è comparsa una maxi crepa. Uno dei ghiacciai più grandi infatti si sta sgretolando velocemente dall’interno verso l’esterno. A rivelarlo è stata proprio la Nasa che ha postato sui social e sul suo sito ufficiale una serie di foto. La crepa si trova a Pine Island, il grande ghiacciaio che definisce la calotta antartica occidentale. Secondo i ricercatori la piattaforma si sta ritirando, portando ghiaccio verso l’oceano e fondendosi.
L’iceberg misura 582 kmq e si è staccato dal ghiacciaio nel 2015. La scoperta però è avvenuta solo di recente quando i ricercatori dell’Ohio State University hanno notato una stranezza nelle immagini satellitari analizzate durante il test per un nuovo software di elaborazione immagini.
Nelle foto è evidenziata molto bene la frattura di quasi 30 km alla base dell’iceberg. Nel corso degli anni la spaccatura è divenuta sempre più profonda creando addirittura un iceberg più piccolo andato alla deriva fra luglio e agosto del 2015.
Secondo i ricercatori l’ampliamento della crepa indicherebbe che lo scioglimento della zona occidentale della calotta antartica sta divenendo sempre più veloce. “Quest’ultimo evento nel Pine Island Glacier era dovuto a una frattura che ha avuto origine dal centro della piattaforma di ghiaccio e che si è propagata fino ai margini – ha svelato Ian Howat, professore di scienze della terra dell’Ohio State University -. Questo implica che qualcosa si è indebolito al centro della piattaforma di ghiaccio, probabilmente c’è una crepa dovuta al riscaldamento dell’oceano”.
Circa la metà dell’acqua dolce di tutto il mondo si trova congelata in Antartide. Il ghiacciaio Pine Island e il gemello Thwaites, sono collocati al confine esterno di uno dei flussi di ghiaccio più attivi e fungono da tappi, bloccando il flusso del ghiaccio verso il mare. Secondo lo studio dell’università americana il ghiaccio che si trova in quest’area è instabile e potrebbe presto collassare provocando un innalzamento del livello del mare di 3 metri. Il fenomeno sarebbe decisamente catastrofico perché porterebbe alla distruzione di diverse città degli Stati uniti come Miami o New York e allo spostamento di tutte le persone che vivono lungo la costa con un esodo che interesserebbe 150 milioni di cittadini.
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