Le notizie dell'ultima settimana fanno temere il tradimento del Governo Regionale ed impongono una manifestazione forte e chiara che sostenga la volontà popolare.
Il Comitato Melillese NO RIGASSIFICATORE un anno fa ha inoltrato al Comune la richiesta di Referendum, ha ricevuto il parere positivo dalla Commissione Tecnica del Comune di Melilli il 05/12/2007, si attende che il Sindaco Sorbello con Sua ordinanza (come da Regolamento sul Referendum) indichi il Referendum sul Rigassificatore entro il 31 Gennaio 2008, stabilendone la data (abbiamo anche inviato una diffida legale al Sindaco e al Presidente del Consiglio).
Ma al Comune si dà tempo al tempo....per strumentalizzare il tempo!!
Come stabilisce la Convenzione di Aarhus e tutta la normativa Europea e italiana di recepimento, un impianto di rigassificazione "NON PUO' ESSERE REALIZZATO SENZA IL PARERE POSITIVO DELLE POPOLAZIONI VICINIORI" (Melilli, Priolo, Augusta, Siracusa, Belvedere, Città Giardino, Villasmundo).
Quindi si sta organizzando per SABATO 15 NOVEMBRE ALLE ORE 17.00 appuntamento a MELILLI in PIAZZA UMBERTO- QUARTIERE LA TORRE ( ZONA ALTA) UNA GRANDE MANIFESTAZIONE-corteo PER LE VIE DI MELILLI PER DIRE NO AL RIGASSIFICATORE ALL'INTERNO DELLA NOSTRA ZONA INDUSTRIALE GIA' AD ELEVATO RISCHIO.
INFO: norigassificatore@gmail.com
SCHEDA:
Il 23 febbraio 2005 Shell Energy Europe ed ERG Power hanno firmato un accordo per lo sviluppo di un terminale per la rigassificazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL) all’interno del polo industriale di Priolo/Augusta/Melilli. La capacità prevista del terminale è di 8 miliardi di metri cubi annui (successivamente incrementabile a 12) di gas, per il quale occorrono circa 110 navi metaniere l’anno, da 130.000/140.000 m3 ciascuna ed il rischio di incidente rilevante aumenterebbe, considerando il traffico marittimo del Porto di Augusta di vario tipo ed i convogli marittimi.
Fare il rigassificatore è una scelta irrazionale perchè:
- non tiene conto delle valutazioni scientifiche degli autorevoli rappresentanti dei comitati che si sono costituiti a Melilli, Augusta e Priolo per la salvaguardia della salute e della sicurezza delle comunità.
- si tratta di zona dichiarata IN CRISI AMBIENTALE;
- ad altissima concentrazione industriale e satura; in caso di scoppio ( si tratta di 12 miliardi/anno di m3 di metano) vi sarebbe, inoltre, l' effetto domino con gli altri serbatoi;
- ad altissimo rischio sismico;
- vicino a basi militari ( Augusta e Sigonella) e quindi a rischio anche di atti terroristici;
ed inoltre perchè :
- impianto a rischio rilevante ( i tre serbatoi previsti di GNL da 450.000 m3 equivalgono a oltre 12 milioni di bombole di GPL da 15 kg)
- non vi è reale utilità poiché la Sicilia già produce energia sufficiente, (in Sicilia insistono 5 raffinerie, arrivano due metanodotti dall’Algeria e dalla Libia, ed operano diverse centrali elettriche) e si è IN ASSENZA DI UN PIANO ENERGETICO REGIONALE e NAZIONALE;
- non è ECONOMICAMENTE conveniente rispetto alle energie rinnovabili. (I costi di costruzione sono valutati da 300 a 500 milioni di euro e lo Stato interviene a garantire la copertura azzerando di fatto il " rischio d' impresa". All' art. 13, comma 2 della delibera 178/2005 emanata dall' Autorità per l' Energia è inserito un " fattore di garanzia" che assicura, anche in mancanza di utilizzo dell' impianto, la copertura dell' 80%);
- non è socialmente tollerabile, poiché non accettato delle popolazioni residenti ( referendum a Priolo al 98,71% di No al rigassificatore ).
- non è ECOLOGICAMENTE conveniente: i rigassificatori utilizzano enormi quantità di acqua per il processo di riscaldamento del gas. L' acqua rilasciata darebbe effetti negativi sull' ecosistema marino. L’acqua di mare prelevata per il processo di rigassificazione sarebbe di oltre 22.000 m3/h, annualmente si avrebbero circa 200.000.000 m3 di acqua di mare prelevata e reimmessa a mare, con un salto termico di circa -4,5 /-5,0 C°; la reimmissione di acque più fredde comporterebbe notevoli variazioni sul fito e sullo zooplancton, con modifiche sostanziali sullo stato di pescosità delle acque;Un impianto di rigassificazione comporta tutta una serie di problematiche che aumentano il così detto “carico ambientale” in ambiente idrico:
- necessariamente nelle acque di raffreddamento dovranno essere immesse quantità di cloro attivo, utilizzato come antivegetativo, in grado di abbattere la formazione di alghe, ecc. che verrà a modificare lo stato ambientale attuale portando alla produzione di cloro-derivati dannosi;
- la realizzazione del terminale marino, nella fase di costruzione dell’opera, comporterebbe fattori perturbativi per l’ambiente marino, sia per la sospensione che per la risospensione dei sedimenti inorganici ed organici; infatti, la riduzione della trasparenza, la mobilitazione di sostanze leggere (organiche, nutrienti, metalli, inquinanti in genere), insieme ad azioni fisiche su strutture biologiche filtranti (branchie) produrrebbero disturbi più o meno intensi su tutte le componenti ecologiche del sistema marino interessato.
In Italia sono stati programmati 11 rigassificatori (ripetiamo, contro i 50 esistenti in tutto il mondo) per una produzione aggiuntiva di 90 miliardi di metri cubi di gas entro il 2015, cui andrebbero aggiunte le quantità di gas provenienti dalla Libia e dalla Turchia (progetto blue stream). In pratica, al 2015 avremmo un surplus di gas, rispetto al fabbisogno previsto per la stessa data, di circa 70 miliardi di m3.
La Sicilia ha bisogno di energia? Ebbene, dal momento che, come universalmente noto, la Sicilia produce una quantità di energia enormemente superiore a quella che consuma (produciamo il 45% del fabbisogno energetico Nazionale), la risposta è evidente: NON ABBIAMO BISOGNO DI ALTRA ENERGIA. Qui la martirizzazione di territorî e popolazioni ha prodotto lo sfacelo completo delle nostre ricchezze naturali, una morbilità e mortalità per tumori, malformazioni neonatali che hanno raggiunto il 5,6% contro un 2% considetato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come limite massimo accettabile. )
Il Comitato Melillese NO RIGASSIFICATORE
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