SETTIMANA PIANETA TERRA / Sul lago di Como la grotta più lunga d'Italia
Camerlenghi: “Lo stretto di Gibilterra ha contribuito alla nascita del Lago di Como. Sul lago di Como la Grotta più lunga d’Italia. Durante La Settimana Pianeta Terra la vera storia del lago dalla chiusura dello stretto di Gibilterra alla frana di Brienno”
Settimana del pianeta Terra, ultime notizie - “E’ sul Lago di Como la Grotta più lunga d’Italia, 62 km di cunicoli che solcano e incidono le rocce al di sotto del Pian del Tivano, famoso limite delle glaciazioni lariane. Saremo lì con La Settimana del Pianeta Terra. Con video, animazioni, fotografie satellitari dell’Agenzia Spaziale Europea, racconteremo la vera storia del Lago di Como, il lago più bello al mondo come è stato definito di recente, smentendo la classica frase secondo la quale “i laghi lombardi sono di origine glaciale. Daremo l’opportunità di conoscere le rocce che lo circondano, vedremo il Monte che segna il confine geologico tra Europa ed Africa”. Lo ha affermato Filippo Camerlenghi, Geologo, divulgatore scientifico dell’Assoproteus di Como e vice presidente dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, annunciando la partecipazione del Lago di Como al grande evento quale La Settimana del Pianeta Terra , solo in Italia , organizzata dalla Federazione Italiana Scienze della Terra ed in programma dal 12 al 19 Ottobre in tutto il Paese con ben 152 appuntamenti. “Durante La Settimana del Pianeta Terra sul Lago di Como ci renderemo conto delle sue distanze – ha proseguito Camerlenghi - forme e proporzioni, conosceremo le rocce che lo circondano e coglieremo così il nuovo lago di Como dove il ghiacciaio non è la causa ma un semplice gregario per la sua formazione per comprendere invece che il “paleo adda”, l’antico Adda un tempo usciva dal lago di Como proprio dal ramo comasco”.
Colori, atmosfere, bellezze potranno invece essere interpretate come un affascinante storia che ha portato alla formazione del lago. “Ben 6 milioni di anni fa la chiusura dello stretto di Gibilterra aiutato da altre piccole variazioni climatiche – ha continuato Camerlenghi - ha portato al prosciugamento del mare Mediterraneo che ha innescato una profonda erosione di tutti i fiumi che dalle alpi scendevano nel mare stesso determinando quelle profondissime forre che poi il tempo, i ghiacciai (in una parola gli eventi geologici) hanno trasformato nell’attuale lago di Como. Tutto qui! E’ proprio vero la geologia rischia di togliere fascino, magia e mistero ad un territorio così bello e attraente….ma se invece il vero fascino, fosse quello della storia geologica?” Ed in effetti è così.
“Ma il Lago di Como lo avete mai visto dall’alto dei monti che lo circondano? Sembra un fiordo .Le coste rocciose che chiudono il lago – ha concluso Camerlenghi - lo rendono affascinate, misterioso e attraente, molto attraente. Se poi scendiamo sul lago quelli che attraggono, sono i colori, non solo e non tanto le fioriture primaverili e estive ma le case, i boschi, i riflessi dell’acqua che in ogni stagione sono caldi, intensi e profondi. Una barca è senz’altro il modo migliore per visitarlo, fare la spola tra le rive in cerca di una spiaggia, una falesia esclusiva, una chiesetta intrigante o una dimora da favola o un ristorante affacciato sul lago è certamente un ottimo esercizio dello spirito e del corpo. Su Lago di Como si può visitare la splendida e elegante antica residenza di Villa Carlotta dai giardini coloratissimi e profumati per poi addentrarsi nella Valle Intelvi che da Argegno sul lago ci conduce sulle verdi vette ai confini con la Svizzera ci regala un intenso contrasto che da solo ci riempie la giornata e il cuore. Ma anche Bellagio spartiacque tra il Manzoniano “ramo del lago di Como” adagiato ai piedi del Maestoso massiccio delle Grigne e il più turistico ramo Comasco vale da solo una giornata “da Lago”! E’ Torno paesino a metà strada tra Como e Bellagio affacciato sul lago con una piazzetta che da sola meriterebbe una giornata a metà tra il semplice relax e l’estasiata ammirazione della sua chiesa e del suo porto? Un esempio? Le Grigne, maestoso massiccio famoso per le sue importanti e difficili vette che tanta parte hanno avuto nella storia dell’alpinismo Italiano potrebbero, agli occhi di un geologo, trasformarsi nella triplice ripetizione di ammassi rocciosi, formatesi circa 250 milioni di anni addietro che le enormi forze interne alla terra hanno spinto, accavallato formando una “serie” stratigrafica geologicamente intrigante”.
E così scrisse il grande Alessandro Manzoni offrendo all’umanità una perfetta descrizione , anche geologica :“Quel ramo del lago di Como , che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti , tutto a seni e a golfi , a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli ,vien , quasi a un tratto , a restringersi , e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra , e un’ampia costiera dall’altra parte ; e il ponte , che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione , e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia…"
Con la conferenza serale , in programma sul Lago di Como durante La Settimana del Pianeta Terra ed organizzata dall’associazione AssoProteus, famiglie , bambini, adulti , turisti e cittadini potranno conoscere ed ammirare la vera storia del Lago di Como descritto dal grande Alessandro Manzoni.
Tutti gli eventi e l’intero programma, regione per regione e città per città, sono su www.settimanaterra.org