LAZIO ultime notizie MANZIANA – ROMA – www.unonotizie.it - Pochi giorni fa’ l’Istituto Superiore di Sanità ha comunicato al nostro Comune che le analisi delle acque destinate ad uso potabile presentavano un eccesso di arsenico (13 μg/l) rispetto ai limiti stabiliti per legge. Il Comune ha risposto con un’ordinanza di non potabilità pubblicata solo sul sito internet.
Secondo molti esperti (es. CODACONS), l’assunzione prolungata e permanente di acqua con alto tenore di arsenico (superiore ai 10 microgrammi) può portare ad una serie di notevoli disturbi cutanei, gastrointestinali, nervosi, sino a forme di paralisi, e tumori.
La Commissione Europea ha stabilito conseguentemente il valore limite di 10 μg/l (microgrammi per litro) per l'arsenico per assicurare che le acque possano essere consumate in condizioni di sicurezza. La Legge italiana recepisce questi limiti fin dal 2001!
La mancanza di informazione e di dati puntuali in materia non ci permette neanche di stabilire se si tratta di un evento eccezionale, di una situazione endemica o, come riteniamo probabile, delle conseguenze di una sciagurata gestione dell’urbanizzazione e della gestione della cosa pubblica.
A fronte dell’aumento della domanda d’acqua si è tentato di rispondere scavando di più con il ricorso a nuove pompe. Poco o nulla si è fatto per una gestione virtuosa, per evitare gli sprechi, per il controllo sugli usi agricoli dell’acqua potabile ecc.. Le conseguenze si sono viste in poco tempo: aumento della vulnerabilità del sistema, interruzioni del servizio e sua cattiva qualità, fino alla dichiarazione di non potabilità.
Non siamo stati informati che il COMUNE di MANZIANA non ha mai chiesto deroghe (come ha fatto per esempio il Comune di Bracciano) per permettere l’accesso al finanziamento regionale e realizzare i depuratori. La mancanza di informazione non ha permesso che i cittadini potessero attrezzarsi da soli o stare più attenti all’uso dell’acqua potabile.
Sia chiaro che questo episodio è figlio di una politica vigente a Manziana da molti anni a cui le varie giunte non hanno saputo o voluto dare alternative.
Questa gestione pone a repentaglio la gestione pubblica dell’acqua, che vogliamo mantenere, a fronte delle sempre presenti spinte alla privatizzazione che si ripropone dove la gestione è carente.
Chiediamo che:
• sia data la massima visibilità all’ordinanza sindacale di divieto d’uso dell’acqua anche attraverso l’affissione di adeguati manifesti murali a firma del comune (come peraltro previsto nell’ordinanza stessa ma non realizzato);
• l’accesso ai dati, anche pregressi, riguardanti la nostra salute e in particolare quelli sulla qualità dell’acqua sia garantito a tutta la cittadinanza;
• le altre forze politiche, le associazioni e i movimenti considerino insieme a noi azioni, per esempio di autoriduzione delle bollette, a fronte di erogazioni d’acqua fuori specifica;
• venga attivato un confronto pubblico sulle soluzioni da adottare;
Circolo "Carlo Giuliani"
Rifondazione Comunista
Manziana (RM)