Si sono mobilitati domenica mattina a Civitavecchia intorno alle 9.30 per una manifestazione promossa da Pier Luigi Goglia su internet e soprattutto su Facebook i molti cittadini appartenenti al comitato "Nessun dorma". L'appuntamento fissato allo Chalet degli eventi ha riunito un cospicuo gruppo di partecipanti, tra cui anche bambini, che con striscioni e palloncini si sono poi mossi fin dentro il orto storico dove si sono fermati per ascoltare diversi interventi.  Ad accompagnare il corteo è stato lo slogan "In marcia per un'aria migliore" che attraverso una marcia pacifica e apartitica ha voluto sensibilizzare la cittadinanza sul problema dell'inquinamento causato dai fumi delle navi in sosta al porto.

Il comitato "Nessun dorma" è nato qualche settimana fa proprio per affrontare il problema e dopo la grande partecipazione popolare all'assemblea pubblica di pochi giorni fa, all'aula Pucci, ha ottenuto un grande risultato: una delegazione di cittadini potrà infatti incontrare il prossimo 26 settembre, il presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti per fare il punto della situazione.   

Una situazione che è sicuramente preoccupante se si considerano le segnalazioni dei cittadini di Civitavecchia nello scorso mese di agosto. 22 denunce e due diffide verso altrettante compagnie di navigazione, colpevoli di emettere troppi fumi dalle ciminiere delle navi, soprattutto traghetti e navi da crociera ormeggiate in un porto che è anche collocato troppo vicino alla città e al centro abitato.

Non è un caso che il problema stia diventando sempre più urgente nello scalo laziale, nel 2011 infatti, secondo i dati Cemar, Civitavecchia supererà di poco Barcellona nel movimento passeggeri raggiungendo i 2,4 milioni. Siamo di fronte ad un porto crocieristico tra i più forti d’Europa e con il traffico traghetti più alto d’Italia.


A ciò si aggiunge un controllo delle emissioni scarsamente efficace: nei dintorni delle banchine non è presente alcuna centralina di rilevamento, se non quella della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord che si trova però in un'area troppo distante dalle attività portuali e opposta a quella interessata dai venti principali che portano i fumi delle navi.

La misura su cui si dovrebbe puntare maggiormente sono i controlli: il decreto 205/2007 che attua la direttiva 2005/33/CE impone infatti dal primo gennaio 2010 per le navi ormeggiate nei porti l'impiego di combustibile con una percentuale di zolfo massimo dello 0,1% (btz). La Guardia Costiera ha il compito di far rispettare gli obblighi di legge ma è occupata a compiere operazioni ben più importanti: quelle di salvaguardia della sicurezza in mare. Basterebbero tecnologie, strumenti di rilevamento moderni e in postazioni adeguate per permettere alla Capitaneria di monitorare le emissioni senza difficoltà.

E' necessario affiancare una riflessione comune sulle vie che lo sviluppo deve seguire a Civitavecchia per non essere sinonimo di inquinamento: come ammodernare uno scalo a ridosso della città?

Come creare nuove zone di stoccaggio se si rischia di realizzare un terminal container a ridosso del municipio?

Insomma il problema delle emissioni delle navi in approdo e partenza apre un ampio ventaglio di temi che vanno al di là di quello, seppur immediato e urgente, dell’inquinamento.


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