Esprimiamo la nostra piena solidarietà alle popolazioni campane in lotta per riaffermare un diverso e nuovo ciclo dei rifiuti basato sulla raccolta differenziata porta a porta e sulla conversione dei numerosissimi impianti di CdR in impianto di Trattamento Meccanico Biologico, che il piano governativo vuole smantellare insieme ai lavoratori che sinora hanno garantito lo smaltimento di parte dei rifiuti, invece di ricorrere ancora una volta al conferimento in discariche del tal quale raccolto.
Ricordiamo che in Campania è stata sospesa l'applicazione della normativa della Comunità europea, che vieta il conferimento di tal quale senza preventivo trattamento di differenziazione, in virtù di una emergenza di cui sono artefici i governi regionali succedutisi nel tempo, la gestione criminale dei traffico di rifiuti tossici gestito dalla camorra e la lobby politico-affaristica che spinge per l'incenerimento per arraffare parte dei 53 miliardi di euro di Cip6 stornati dalle vere energie alternative pulite.
I cittadini campani riteniamo che vogliono riaffermare il diritto di autodeterminazione sul destino del loro territorio e della salute presente e futura dei residenti, ed in particolare delle nuove generazioni, rispetto ad un ciclo distruttivo di materiali post-consumo che invece se recuperati rappresentano la risorsa economica di un nuovo processo industriale che azzera il concetto di "rifiuto", con impianti di riciclo tipo Vedelago.
Comitato promotore della Campagna pubblica "Non bruciamoci il futuro"
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