Ultime notizie ambiente. Puglia, Modugno - Da oltre 4 anni il Comitato Pro Ambiente sostiene incessantemente una lotta contro gli insediamenti inquinanti che martoriano il Territorio di Modugno, divenuto terra di conquista da parte delle grosse lobby affaristiche del mercato dell'energia.
Genitori consapevoli dei diritti violati, delle violenze subite costituiti in un unico corpo spinti ad unirsi nel Comitato Pro Ambiente per far valere le norme di Legge arrogantemente violate e dare avvio alla più grossa battaglia in nome della difesa della salute che la Città di Modugno abbia mai affrontato.

Una lotta che ha portato in piazza oltre 20.000 Cittadini informati e resi Consapevoli; che ha prodotto una petizione di contrarietà alla centrale a turbogas ed all’inceneritore sottoscritta da oltre 15.000 firmatari ed inviato a tutte le Istituzioni, rimaste colpevolmente o forse volutamente indifferenti.
Un lotta cui si è aggiunto il tentativo d’impiantare di una megadiscarica il cui pericolo è stato sventato dalla caparbietà di leggere tutta la documentazione in cui erano riportate falsità e taciute gravi evidenze.

Una battaglia che ha portato successivamente ad un corposo esposto presentato alla Magistratura di Bari al sequestro del cantiere dell'impianto d'incenerimento dei rifiuti della società EcoEnergia per una serie presunta di violazioni in materia ambientale e paesaggistica, attualmente in attesa di parere da parte del Comitato V.I.A. della Regione Puglia che non potrà ignorare quanto vigorosamente dichiarato dalla Soprintendenza ai Beni Paesaggistici di Bari: l’area è vincolata e rimanendo nella legalità non vi potrà sorgere alcun impianto di termodistruzione.

Sono note le vicende contro il megaimpianto della centrale turbogas da 800 Mw della società Sorgenia inutile quanto dannoso; inutile poiché non previsto dal Piano Regionale Ambientale Regionale in quanto la Puglia produce oltre l'80% di esubero rispetto al suo fabbisogno; dannoso a causa dell'enorme quantità di emissioni Co2, superiore a 2.000.000 di tonnellate e pari a quello prodotto dal traffico veicolare dell'intera Città di Bari; la vegetazione esistente entro l'area di 15 Km. dall’impianto non riuscirà in alcun modo ad assorbire le emissioni gassose arrecando ulteriori cambiamenti del microclima.

Tutto ciò ha un suo punto cardine: la pessima qualità dell’aria riscontrata dalle centraline per il monitoraggio dell’aria rilevata dall’ARPA Puglia e la conseguente classificazione del territorio di Modugno in fascia C del Piano Regionale della Qualità dell’aria, pertanto meritevole di immediato avvio di piano di risanamento ma mai avviato dagli organi preposti della Regione Puglia. L’ incremento della criticità ambientale che produrrebbero detti impianti è stato la causa principale motivante il parere negativo della stessa Arpa in occasione delle ripetute Conferenze di Servizio.

In sintesi: Piano di risanamento del territorio; Moratoria sugli iter autorizzativi in itinere per tutti gli impianti di incenerimento dei rifiuti; Modalità certe di informazione e coinvolgimento delle Collettività ai processi decisionali; Osservanza delle percentuali di raccolta differenziata previste dalle vigenti norme sono i capisaldi della protesta. Essa confluisce soprattutto sull’utilizzo degli impianti di recupero di materia prima secondaria esistenti dove la Pubblica Amministrazione assolve con scrupolo il suo dovere. Solo si cita l’esempio di Vedelago, nel Trevigiano per il recupero dove dal rifiuto si produce lavoro ricchezza e non veleni di morte spacciandoli come unico rimedio al frutti di un esasperato consumismo e quello della virtuosa Montebelluna, ancora nel civile, sapientemente operoso Trevigiano.

Vogliamo il rispetto delle leggi, la sanzione per chi non sa amministrare o ne finge la l’impossibilità.

COMITATO PRO AMBIENTE MODUGNO

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