In questi giorni, abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco di Tarquinia, il quale in ogni occasione ribadisce che effettuerà un monitoraggio delle emissioni inquinanti prodotte dalla centrale a carbone di Civitavecchia.
La quantità di inquinamento che uscirà dai camini di quella centrale è impressionante e i danni che provocherà sono noti a tutti.
Nonostante ciò, la maggioranza che guida il Comune si nasconde dietro la parola magica monitoraggio, come se “monitorare” l’inquinamento volesse dire mettere al riparo dai danni la salute e l’economia di questo territorio.
Ricordiamo agli immemori, che una quindicina di anni fa venne installato un pannello video a piazzale Europa, dove in tempo reale i cittadini potevano leggere i dati sulle emissioni inquinanti registrati dalle centraline di rilevamento.
La gente si fermava incuriosita, con il naso all’insù, ad osservare lo scatolone di ferro e vetro, tentando l’impresa impossibile di interpretare correttamente i dati che apparivano sul video.
Poco tempo dopo, lo scatolone cessò di funzionare, la gente si scordò anche di questa novità e continuò tranquillamente a respirare il veleno che usciva dalle ciminiere delle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro.
La gigantesca scatola, ormai inservibile e coperta di escrementi dei piccioni, fu rimossa tre anni fa quando il Comune effettuò i lavori di restauro di piazzale Europa.
Certo, oggi i cittadini possono leggere i dati registrati dalle centraline sul sito internet dell’Arpa Lazio.
Ma a cosa serve sapere quanto era inquinata l’aria ieri, se l’abbiamo già abbondantemente respirata e le sostanze inquinanti sono ormai all’interno dei nostri polmoni?”
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