Ultime notizie Festival dell'Unità a Roma - Arriva al Festival Nazionale de ‘L’Unita’, in corso alle Terme di Caracalla a Roma, il libro di Carlo Patrignani ‘Lombardi e il fenicottero’, edito da ‘L’Asino d’oro’. Una serata, quella di domani, che il Pd romano ha voluto dedicare Riccardo Lombardi, l’Ingegnere ‘acomunista che sognava una societa’ socialista “quella che riesce a dare a ciascun individuo la massima liberta’ di decidere della propria esistenza e di costruire la propria vita”.
E assieme al primo prefetto di Milano liberata nel 1945 dal nazi-fascismo, al teorico del ‘riformismo rivoluzionario’ finalizzato alla costruzione di una “societa’ diversamente ricca”, perche’, “vogliamo un diverso tipo di benessere, che domanda piu’ cultura, piu’ soddisfazione ai bisogni umani, piu’ capacita’ (e tempo) per gli operai di leggere Dante e apprezzare Picasso”, quel benessere che ancora oggi non c'e’, sara’ ricordata la donna che gli fu accanto per 52 Capodanni, Ena Viatto, ‘il fenicottero’ comunista che diffondeva materiale di stampa clandestino.
Profondamente atea, a 13 anni chiuse i conti con la religione, e antidogmatica, Ena non accetto’ la logica staliniana del ‘o con me o contro di me’ che si esprimeva con le ben note ‘purghe’ fino ai gulag e, come lei stessa racconta, con l’Ingegnere “non comunista ma amico degli antifascisti”, ritrovo’ la gioia di discutere e polemizzare, il gusto della dialettica e del confronto. Una coppia, dunque, orginalissima, fuori dagli schemi, refrattaria alle verita’ rivelate come ai dogmi, allergica a prepotenze e violenze, stravaganti e un po’ anarcoidi, “abbiamo sofferto e pagato…ma ne valeva la pena”, ripeteva Ena e aggiungeva, “s’il etait a refaire, je le referais’.
Erano entrambi per una scelta di vita precisa, lontanissimi dai fasti, dalle feste e dai privilegi offerti dalla politica e proprio per questo una coppia scomoda e ingombrante tanto ai loro tempi quanto ancora oggi. Non a caso se dal 18 settembre 1984 le Istituzioni repubblicane, quelle che aveva contribuito a costruire, non sono ancora riuscite a commemorare ufficialmente Lombardi, dall’11 novembre 1986 nessuno si e’ mai occupato di Ena che, per la sua storia di partigiana e militante comunista, il suo alto livello culturale, non e’ stata di certo inferiore ad altri ‘fenicotteri’,celebrati ed incensiti, come Rita Montagnana o Nilde Jotti.
“Ha mai pensato di avere piu’ soldi?” fu chiesto a Lombardi e la sua risposta risulta davvero irreale, oggi come allora, guardando le vicende politiche: “Non avrei saputo che farne. Non ho neanche una casa. A me basta poter comperare libri”. Un libro, ‘Lombardi e il fenicottero’, alla seconda ristampa, che nel ricostruire minuziosamente la storia di Lombardi prima azionista e giellista, poi socialista, ne disegna i tratti salienti: onesta’, rigore, integrita’, da una parte, intelligenza e lungimiranza, ricerca e studio, dall’altra, qualita’ rare ieri e rarissime oggi che ne fanno un uomo di ‘profonda cultura’, prestato alla politica.
Un utopico che ebbe ragione con decenni di anticipo: ben prima di drammatici eventi ritenne ‘non riformabile’ il sistema sovietico ma dovettero arrivare prima il 1956, l’invasione dell’Ungheria e poi il 1969, l’invasione di Praga, per rendersi conto di quale regime totalitario era stato costruito in Russia e, cosa ancora piu’ grave, si dovette attendere il 1989, il crollo del Muro di Berlino, per constatare il fallimento di quel comunismo.
Il suo ‘acomunismo’ che non era affatto ne’ ‘anticomunismo’ ne’ ‘filocomunismo’ lo porto’ a scontrarsi non solo con il Pci del quale metteva in discussione l’egemonia culturale ma anche con il Psi: fu Lombardi a portarvi inizialmente il principio dell’autonomia, quando da Nenni a Pertini a Morandi, la maggioranza era per il Fronte Popolare con il Pci, bocciato sonoramente alle elezioni del 18 aprile 1948, e poi quello dell’alternativa, saldamente unito al primo, come superamento del modello di societa’ attuata dalla Dc. Restare sempre in bilico sempre mai cedere all’anticomunismo o al filocomunsimo, fu la grande percio’ eresia’ di Lombardi che le rese indigesto e ammirato, osteggiato e rispettato, ma mai nessuno ha potuto metter in discussione la sua onesta’ ed integrita’.
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