La necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia di Latina, anche con il recupero energetico della parte residuale delle raccolte differenziate, sta diventando di giorno in giorno sempre più necessità.

La conferenza dei servizi, del giorno 10 settembre 2008, relativa all'ampliamento delle discariche di Borgo Montello per complessivi 1.100.000 metri cubi, 400.000 per Ecoambiente e 700.000 per l’Indeco, è una scelta politica della Regione Lazio calata sulla testa di 500mila cittadini pontini.

“Una servitù che continua, quella delle discariche, - afferma il presidente Armando Cusani - senza una prospettiva alternativa, né tanto meno una possibile bonifica dell'esistente. D'altro canto, come si era paventato, la nuova modulazione tariffaria predisposta dalla Regione Lazio va nella direzione di porre a carico degli utenti del servizio di raccolta dei rifiuti della provincia di Latina, un ulteriore 2% per portare i rifiuti alla termovalorizzazione di Colleferro o di San Vittore.

Un grave colpo che cade fra capo e collo sui cittadini della provincia pontina in ragione di un aggravio di 2 euro a tonnellata, oltre al fatto che il nuovo metodo di calcolo porterà, probabilmente, ad un’ulteriore lievitazione del costo dello smaltimento in discarica”.

Si rilevano dunque tempi non felici per i cittadini della provincia di Latina in ragione delle scelte-non scelte della Regione Lazio. Tutto sarebbe più semplice se, Testo Unico per l'Ambiente alla mano, si desse alle province il ruolo che gli è proprio: quello di determinare le scelte di ambito territoriale ottimale.

“La Provincia di Latina, consapevole del regime di ordinarietà,  - prosegue Cusani - a decorrere dal 1° luglio 2008 si sta avviando verso una gara internazionale, l’unica in grado di operare scelte a garanzia della salute dei cittadini, oltre che per le loro tasche.

Le nuove tecnologie per l'impiantistica, sia di primo che di secondo livello (intendendo per 1° livello il recupero energetico dei rifiuti e per 2° livello quello del pre-trattamento e la valorizzazione degli stessi) ha compiuto negli ultimi tempi passi da gigante.

La termovalorizzazione con i sistemi di classificazione o di torcia al plasma, offrono ormai ampie garanzie di sperimentazione, vantaggi economici per investimenti modulati sul quantitativo dei rifiuti da trattare, rendimenti energetici superiori a quelli degli altri sistemi come il "letto fluido", un sistema che prevede la combustione del CDR in sospensione con uno strato di sabbia silicea che viene fluidizzato insufflando aria dal fondo, permettendo così il pieno controllo della combustione del CDR ed una efficace rimozione degli inquinanti.

Da questo punto di vista la Provincia segue con attenzione la sperimentazione che si sta facendo ad Ottawa, nello stato del Quebèc, di un progetto di torcia al plasma, denominato "0 Waste", “Zero rifiuti”.

I dati (rinvenibili e consultabili sull'omonimo sito web) danno una garanzia per i cittadini come non mai registrata per gli altri impianti. E si era già detto a proposito degli impianti di torcia al plasma giapponesi, ormai in funzione da anni, con risultati lusinghieri sia per quanto riguarda il costo che per quanto riguarda i rendimenti energetici.

“Sul fronte dell'impiantistica minore – conferma l’assessore all’ambiente Roberto Migliori - che ormai deve ricomprendere anche gli impianti di compostaggio, c'è da registrare un utilizzo più proficuo, anche con recupero energetico dell'organico, per produrre gas naturale da utilizzare come combustibile, andando così a compensare una mancanza oggi in Italia di mercato per il compost proveniente dal trattamento dei rifiuti organici.

Questi sono alcuni degli esempi di possibili soluzioni che potranno venir fuori da una gara internazionale, dove i criteri di scelta dei costruttori e gestori dell'impiantistica, saranno modulati, oltre che sull'elemento tariffario a vantaggio dei cittadini, anche sulla qualità delle nuove tecnologie in relazione alla sicurezza degli impianti medesimi.

In continuità, la Provincia di Latina, anche alla luce di quello che emerge dal Piano provinciale di coordinamento, ha già individuato i siti idonei ad accogliere l'impiantistica secondo i criteri dettati dal Testo Unico sull'Ambiente, anche in carenza del Regolamento statale (previsto all'articolo 195 del Dlgs 152 del 2006 "Testo Unico sull'Ambiente") e della Pianificazione regionale sui rifiuti a cui ormai si deve far riferimento (la delibera di consiglio regionale 112 del 2002).

Siti che all'occorrenza potranno accogliere i diversi tipi di impianti, ivi comprese le stazioni di trasferenza dei rifiuti stessi.

Ulteriore passaggio della Provincia sarà quello dell’individuazione ed acquisizione delle aree ove collocare l'impiantistica.

E' evidente – termina Migliori - che le aree oggi sedi di strutture deputate ad accogliere e smaltire rifiuti, rispondono a quei criteri di massima fissati dalla normativa nazionale e regionale, così come le aree industriali si fanno preferire ad altre zone”.

La Provincia di Latina crede nella progettualità che sta mettendo in cantiere e la perseguirà fino alla fine, sperando che la conferenza dei servizi del 10 settembre prossimo, relativa all'ampliamento delle discariche di Borgo Montello sia l'ultima e che la prossima riguardi il coinvolgimento di tutti coloro che hanno operato per l'inquinamento di quell'area per arrivare alla bonifica della stessa.

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