Stupro Montalto di Castro, Viterbo - Non siamo forcaiole per cultura, anche di fronte a crimini odiosi, crimini che sentiamo sulla nostra pelle. Ammesso che ciò che apprendiamo dai giornali sia vero e fedele e rispetto a ciò che leggiamo, vorremmo dire due o tre cose sulla questione di Montalto di Castro.

1. siamo d’accordo con i giudici, come fu per lo stupro di gruppo di Civitavecchia che vedeva implicati persino degli undicenni, quando, trattandosi di minori, cercano pene alternative che risultino più efficaci di quelle che lasciano i giovani in cella in compagnia di elementi che potrebbero essere devianti. Vorremmo però che questa disposizione fosse un’alternativa di pena, successiva a una condanna pubblica e necessaria, e non una scorciatoia che appanna la gravità del reato, che svaluta il dolore della ragazza e non considera le implicazioni culturali della questione.

2. vorremmo sapere inoltre se è prevista anche per i genitori dei ragazzi una “messa in prova”, dato che crediamo che qualcosa sia loro sfuggito nella conoscenza dei propri figli. Sono previste per tutti giornate di riflessione e di educazione al rispetto dell’altra/o, al valore dei sentimenti? Le assistenti sociali si attiveranno per questo?

3. perché chiedere ai ragazzi di “essere pronti a scusarsi con la madre”? Perché non chiedere scusa a lei? È minorenne, ma appartiene a se stessa, e lo stupro non ha violato l’onore della famiglia, anche se ha sicuramente violato il cuore della madre. È stata violata lei e bisogna vedere se per lei le scuse hanno un valore, tanto più che scuse di questo genere non sono certo riparatrici, ma il solito escamotage degli avvocati per ottenere una pena inferiore o dimostrare buona condotta e buona volontà di pentimento.

4. vorremmo sapere ancora se il comune di Montalto ha poi pagato gli avvocati dei ragazzi stupratori, o se si è ravveduto.. se non lo ha fatto è un segnale terribile, come lo è la reazione della maggior parte della cittadinanza di Montalto, che non sappiamo quale esito avrà sulla “messa in prova” di condotta dei ragazzi visto l’esempio che giunge loro dagli adulti e dagli adulti nelle istituzioni…
w l’Italia, l’Italia tutta intera.

Associazione e Centro Antiviolenza “Erinna” di Viterbo

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