Se uno dei vice capo di gabinetto del Ministero della difesa scrive al sindaco di Viterbo che l'aeroporto di Frosinone non si può realizzare a causa dell'attività addestrativa della Scuola elicotteri dell'Aeronautica militare, ci si dovrebbe aspettare, tra breve, che un altro vice capo di gabinetto del Ministero della Difesa, (poiché i vice saranno probabilmente più di uno), scriva una lettera al sindaco di Frosinone comunicandogli che l'aeroporto a Viterbo non si può fare, perché incompatibile con l'attività di volo dei velivoli dell'Aviazione dell'Esercito!
Nella lettera, presumo, si farà cenno ai circa 200 velivoli di stanza a Viterbo, (compresi i grossi CH-47, quelli a due eliche, per intendersi, i nuovissimi NH- 90, per i quali si sono costruite enormi hangar e gli elicotteri d'attacco A -129) e dell'intensa attività addestrativa ed operativa del Centro Elicotteristico militare più importante d'Italia, che prepara i piloti dell'Esercito ad operare in tutti gli angoli della terra.
Immagino che, nella lettera, verranno puntualizzate le due tipologie di volo che caratterizzano l'attività militare degli elicottero dell'Esercito, che prevedono voli in GAT ,secondo le regole generali di volo, alla cui osservanza sono tenuti tutti i velivoli civili e commerciali, e voli in OAT, secondo regole operative ,in deroga a quelle generali e perciò incompatibili con le prime; entrambe sono possibili solo su aree diverse, con separazioni verticali ed orizzontali.
Se l'attività di volo basica che si volge preminentemente alla Scuola di volo di Frosinone, può essere fatta in GAT, ciò non è possibile a Viterbo dove i piloti con l'addestramento avanzato si preparano alle missioni operative che impone loro condizioni di volo in OAT.
Sempre nella stessa lettera si farà cenno, presumibilmente,anche all'attività addestrativa sul campo di volo, che rappresenta una componente ineludibile per l'addestramento iniziale su tutti i velivoli e per il mantenimento della capacità operativa.
Questa area si trova ora sull'aeroporto T. Fabbri ed interessa circa un quarto dell'attuale sedime,.... dove dovrebbe sorgere un aeroporto intercontinentale!
Unica soluzione possibile sarebbe il trasferimento di tutte, o di una parte sostanziale delle attività del Centro AVES, con costi che si aggirano intorno ai 3-400 milioni di euro e del personale, che con le relative famiglie, supera abbondantemente le due mila unità!
A ciò si aggiungono i costi di smaltimento di una pista di 1500 metri appena costruita, ma mai omologata, perché il suo orientamento non è compatibile con il poligono di Monte Romano, e di tutte, o una parte delle infrastrutture attualmente esistenti, compreso gli enormi hangar appena completati che dovranno ospitare i nuovissimi NH 90.
Ma l'ipotetica lettera di cui sopra, indirizzata al sindaco di Frosinone, da uno dei vice capo del Gabinetto del Ministero della Difesa, sarà certamente molto più esaustiva e ricca di particolari tecnici, considerata l'autorevole fonte da cui proviene, di quanto lo possa essere quella di un pilota istruttore dell'Aves, da qualche anno in pensione, quale il sottoscritto.
Giuliano Massaro
- Uno Notizie Viterbo -
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