VITERBO (UnoNotizie.it)

 

Egregio Direttore,

 

Stando alle ultime notizie, sembra proprio che tra il druido irlandese O’Leary, padrone della più grande compagnia aerea low cost d’Europa ed il lucumano viterbese, assessore al  volo del Comune, la bianca colomba della pace, non riesca a volare!

 

Anche nei giorni scorsi, all’ennesima affermazione di Mister O’Leary che, con cocciutaggine irlandese, riafferma che da Ciampino non se ne andranno, e che gli aeroporti a Frosinone e Viterbo non si faranno mai, l’Assessore, dopo avere consultato l’auspice, ribatte a brutto muso che a Viterbo “l’aeroporto è più vicino di quanto si pensi”.

 

Vorrei chiedere: prima di quanto si pensi significa che è  prima di quanto egli abbia promesso?

 

Perchè circa quindici mesi fa, l’assessore annunciò che l’aeroporto sarebbe stato pronto entro tre anni, cioè, fra 647 giorni, cioè, tra circa un anno e otto mesi!

 

Perciò l’aeroporto dovrebbe essere operativo, compreso tutti i collegamenti con il bacino d’utenza, fra meno di 20 mesi, quando le numerose compagnie low cost, che l’assessore ha citato, saranno pronte a decollare da Viterbo e faranno marameo alla Ryanair ed a Easy Jet che, irrispettose, hanno detto no al nostro lucumano.

 

Un alto dirigente dell’ENAC dichiarò che non esistono aeroporti low cost, ma bensì compagnie low cost.

 

Perciò un aeroporto europeo come quello di Viterbo dovrebbe ospitare, oltre le compagnie low cost, anche tante altre compagnie aeree per poter superare i dieci milioni di passeggeri anno e raggiungere i venti, come annunciato nel programma elettorale dell’attuale maggioranza che governa il Comune di Viterbo ed avere un indotto che crei migliaia di posti di lavoro.

 

Sarà difficile che questo obiettivo si raggiunga se Ryanair ed Easy Jet, le compagnie aeree che coprono la maggior parte del mercato low cost in Europa e che, tra breve, potranno effettuare anche voli transatlantici, non saranno presenti!

 

E’ inutile continuare ad affermare, come si sente spesso da più parti, che a casa nostra siamo padroni noi; allora dovremmo realizzare le opere con i nostri soldi e, sempre con i nostri soldi,(o, meglio, con quelli dell’assessore al volo), finanziare compagnie aeree nostrane e costringere i passeggeri italiani e stranieri ad utilizzare solo le nostre!

 

Ma per il momento ci sono solo chiacchiere ed una pista di tre chilometri tracciata su un documento programmatico presentato in Comune con slide e  gigantografie, che ha pure un andamento curvilineo; cioè, parte alla base con un orientamento di 22 gradi e termina con 35 gradi!

 

Credo che sarebbe l’unica pista al mondo su cui si dovrà atterrare e decollare in curva!

 

Probabilmente tracciando idealmente la pista con orientamento 02/20, come dichiarato dai documenti elaborati in sede di Cabina di Regia, il nostro assessore, a bordo di un aereo, si è visto avvicinare sulla sinistra, poco dopo il decollo dalla pista, la collina di Monte Jugo,  circa 150 metri più alta dell’aeroporto e più avanti, il colle di  Montefiascone, che sale a circa 600 metri di quota, perciò, seguendo un sano istinto di sopravvivenza, abbia virato a destra, per evitare quelle alture, terminando con la prua a 35 gradi, che è quasi prossima all’orientamento dell’attuale pista che, per motivi diversi (poligono di Monte romano), deve essere smantellata!

 

Ma se la pista fosse “tutta” orientata per 20 gradi,probabilmente l’unica rotta possibile, se si  vuole utilizzare l’attuale aeroporto T.Fabbri, le rotte di atterraggio e decollo passerebbero tra Montefiascone e Celleno,a  poche centinaia di metri da quei centri abitati e con quote basse perché appena decollati o in fase di atterraggio.

In pratica, coinvolgerebbe una larga parte di quel territorio, oltre che una consistente area del Capoluogo!

 

Nel corso del convegno di Tuscia vola, tenuto recentemente a Montefiascone, è stato forse fatto notare questo fatto, oppure gli aerei dovranno decollare ed atterrare in curva?

 

Se si vuole realizzare un aeroporto internazionale bisogna essere competitivi sul mercato internazionale, non basta fare la voce grossa!

 

E per fare ciò, l’opera andrebbe realizzata su aeree più ampie, con meno ostacoli, meno vicino a concentrazioni urbane, lontano da poligono militari ed attività militare di elicotteri e con ottimi servizi di collegamento con il bacino d’utenza; un’area simile, a mio parere, esiste: si trova nella fascia costiera tra Tuscania, Montalto e Tarquinia.

 

Giuliano Massaro

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