VITERBO (UNONOTIZIE.IT)
Viterbo airport, la panacea per il territorio.
Mese dopo mese la data del primo volo si sposta di un anno. A gennaio le dichiarazioni ufficiali parlavano del 2012. A febbraio, qualche giorno fa, il Ministro Matteoli, ha promesso di aprire il nuovo aeroporto nel 2013.
Si, ma cosa importa, anno prima anno dopo, finalmente la manna per il nostro disastrato territorio verrà dal cielo. Il riferimento è opportuno ed è quello del cibo di cui si nutrì il popolo d'Israele durante il cammino dei 40 anni nel deserto dopo l'uscita e la liberazione dalla schiavitù in Egitto.
Anche il nostro popolo, grazie al mega aeroporto riuscirà – ciucciandosi una decina e forse più di passeggeri romani – a liberarsi dalla schiavitù cui l’Urbe (o meglio i parlamentari romani de Roma o acquisiti) l’aveva per un secolo assoggettato, privandolo delle più elementari vie di comunicazione.
Fin qui i riferimenti mitologici biblici e quant’altro…..che alimentano e soddisfano la credulità popolare.
L'araba Fenice (“che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”) ovvero il mega progetto di un mega aeroporto a Viterbo, piazzato nel bel mezzo del bullicame, tanto caro al Poeta d’Italia, assume nelle dichiarazioni dei proponenti di qualche giorno fa le sembianze della Fatamorgana. Vale a dire un tipo di “miraggio” in cui l'immagine apparente, si intende, quella aeroportuale, muta velocemente nella forma e nella sostanza.Sì, nella sostanza dei soldi che pantalone dovrebbe sborsare! A bocca aperta i cittadini etruschi apprendono giorno per giorno, dai giornali locali, fantastiche novità sul processo realizzativo dell’international airport dei loro sogni.
Ma poi ti arriva il solito etrusco sospettoso, il S.Tommaso di turno un po’ scorbutico e retrologo.
Ed incomincia a chiedersi:
Ed allora decide di vederci più chiaro e apprendere qualcosa dal dibattito che c’è stato in Consiglio Comunale sull’aeroporto.
Consulta qualche quotidiano e legge sulla “La Tua Voce (vedi La Tua Voce del 24 u.s.) tra le altre: Bartoletti non ha potuto negare l’evidenza dei fatti, vale a dire che (sino a questo momento) di concreto non c’è proprio niente…omississ…... La stessa ‘ cabina di regia ‘, per ammissione dell’assessore, è qualcosa che nel nostro Stato di diritto non esiste, non ha alcuna veste giuridica, è solo una ‘ invenzione ‘ del ministro Matteoli per giustificare il fatto che qualcuno ne vada parlando.
Ma non si accontenta e qualche giorno dopo legge che si è conclusa la riunione di sintesi della cabina di regia Aeroporto e che manca solo da sciogliere il nodo ferrovia. E poi le dichiarazioni di grande ottimismo del giovane Presidente della Provincia Mazzoli per il quale, risolta la bazzecola del collegamento ferroviario, è tutto fatto.
Allora il nostro amico si rasserena e pensa che l’assessore al volo probabilmente si era sbagliato nel ritenere che la cabina di regia sia qualcosa di inesistente. Ma poi, osserva che nell’incontro del 27 u.s. il Ministro oltre che di fine lavori e primo volo ha parlato anche di costi. Sì di costi! E per la precisione che basterebbero 700 milioni di EURO per completare il tutto (aeroporto, vie di comunicazione su strada e su ferro, logistica territoriale)!
Ed allora si sa gli Italiani ed i Viterbesi in particolare, sono delle formichine parsimoniose e quindi il nostro ombroso etrusco ha voluto fare (anche se da inesperto) qualche conto della serva.
Incomincia pertanto ad agitarsi ed a provare a vedere se i conti tornano o per dirla alla Totò, se effettivamente è “la somma che fa il totale”.
Osserva che nella conferenza stampa dell’ottobre del 2008 i massimi vertici nazionali ed internazionali presenti hanno confermato per il T.Fabbri il ruolo di aeroporto europeo di interesse comunitario da più di 10 mln passeggeri a regime.
Che i costi per potenziare il collegamento ferroviario diretto (aerostazione-Roma condicio sine qua non per l’Europa) ammontanti (solo quelli) a 700-1000 milioni di Euro non sarebbero stati disponibili e che per l’aeroporto sarebbe stato tutto un discorso diverso (ovviamente da verificare) di finanziamento da parte di ADR (Società Aeroporti di Roma), di cui peraltro in questi ultimi mesi non si è sentito più parlare (chi li ha visti?)
Ed allora il retrologo si chiede, va bene ma un aeroporto nazionale e comunitario come quelli dicono, quanto potrebbe venire a costare? Boh?
Ed allora va a scartabellare qualche rivista specializzata. E legge che circa 10 anni fa per modernizzare Malpensa (che era già aeroporto Intercontinentale dotato di 2 piste parallele una di 3915 metri e l’altra di 2630, aerostazione e moderne infrastrutture di A.V.) ed attrezzarlo per essere potenzialmente ricettivo anche dei volumi traffico di Linate, si spesero più di 2000 mila miliardi delle vecchie lire(che andrebbero rivalutate ad oggi) spalmate nel corso di circa 13 lunghi anni. Legge ancora che il Presidente della SEA Bonomi – nel corso di una recente audizione alla Regione Lombardia (vedi Air Press 9 febbraio 2009 pag.179) “ha confermato che verranno effettuati ingenti investimenti, per un totale di 1,4 miliardi di euro, grazie ai quali Malpensa verrà trasformato in un aeroporto con tre piste e tre terminal”.
Come – si chiede il nostro sprovveduto etrusco - per aggiungere ad un aeroporto intercontinentale, già modernissimo, una terza pista ed un nuovo terminal occorrono ben 1400 milioni di Euro e noi con la metà facciamo sorgere dal praticello del T.Fabbri una struttura comunitaria da 10 milioni e più passeggeri (come prima botta i 6 milioni di Ciampino), dotato di una ferrovia veloce che porta fino a Roma (interrata per dirla alla Mazzoli nella tratta Porta Romana – Poggino) ed in più potenziamo rete viaria e logistica territoriale per renderla idonea a sopportare un movimento di circa 30.000 passeggeri al giorno e completiamo il tutto in 4 anni?
Il nostro amico a questo punto si irrita e diventa anche un po’ scortese, equiparando queste promesse a quelle di una nota fabbrica di biscotti in cui il “promittente” indossa gli abiti di babbo natale.
Si chiede poi delle due l’una: o finora per realizzare opere similari qualcuno ha gonfiato i costi, non si sa bene per quale ragione (e però continuerebbe a gonfiarli), oppure, quanto a calcoli matematici (somme e totali) gli errori appaiono talmente macroscopici da dover ritenere che non sono stati proprio fatti.
Infine l’etrusco si abbandona ad una aspettativa: speriamo che torni un po’ di ragionevolezza e si torni a pensare in termini di un aeroporto regionale fattibile di cui, almeno da 5 anni vi era tanto di progetto (ma che fine ha fatto?) e sarebbe stato possibile realizzare, quello sì, con una manciata di milioni di Euro.
Oggi probabilmente sarebbe stato operativo.
Il grande Eduardo De Filippo diceva “ada passà a nuttata” . E se la nottata sono le provinciali e regionali del prossimo anno, auspichiamo di smarcarle presto per allontanare definitivamente da noi inutili e dannosi miraggi.
Bruno Barra, Viterbo
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