VITERBO (UnoNotizie.it) - Faccio seguito ale dichiarazioni dell' Assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Viterbo, Mario Trapè.
Quello che l'Assessore enfatizza con clamore non rappresenta altro che un modo di agire nei confronti della fauna selvatica e della gestione del territorio che ha portato negli anni ad avere danni incalcolabili e irreversibili.
Noi riteniamo che la gestione venatoria non possa sovrapporsi o peggio, sostituirsi alla gestione faunistica. Non può essere lasciato alla componente venatoria l'intero controllo delle specie. Sappiamo bene per esempio, quali sono le motivazioni del controllo dei predatori: concorrenza ai cacciatori.
Quando vengono introdotte specie cacciabili che in natura sono prede naturali, ciò comporta un conseguente aumento dei predatori. Tutto ciò non può motivare l'eliminazione di questi ultimi facendo terra bruciata. Finchè non si avrà una inversione di tendenza in direzione di una rinaturalizzazione del territorio, continueremo verso la catastrofe di cui anche le amministrazioni e l'assessorato in questione ne sono responsabili.
Non è vero che l'Assessorato "sponsorizza" il progetto LIPU di conservazione dell'Albanella Minore nella provincia di Viterbo.
Lo ha fatto in passato ed in minima parte, poi ha pensato bene che quel progetto non interessava più e ci ha lasciato completamente privi di sostentamento con un territorio vastissimo da controllare e monitorare. Ha preferito evidentemente finanziare altre iniziative, presumibilmente quelle che conducono agli abbattimenti selettivi, con la solita scusa dei danni alle colture.
Intanto prosegue la seconda sessione di abbattimento dei Caprioli nell'Aquesano. Una storia assurda e incomprensibile, non motivata da sovranumero nè da danni alle coltivazioni, drasticamente ridimensionata dall'INFS e sonoramente bacchettata dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Lazio oltre che avversata da tutte le Associazioni Ambientaliste della provincia. Nonostante ciò l'Assessorato provinciale alla caccia è andato testardamente avanti nel piano di abbattimento in totale accondiscendenza ai fautori del piano che sono anche gli stessi soggetti che dispongono i censimenti, le postazioni di caccia ed anche gli stessi che sparano in un evidente, insostenibile, conflitto di interessi.
Il delegato della sezione LIPU di Viterbo
Enzo Calevi
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