TARQUINIA - VITERBO - (UNONOTIZIE.IT) - Ai parlamentari, ai consiglieri regionali, al Presidente della Provincia, ai Sindaci e a tutti gli amministratori comunali.

Con una mobilitazione trasversale che ci coinvolse in modo unitario, 16 anni fa, riuscimmo a bloccare il progetto dell’Autostrada Tirrenica che costeggiava l’attuale sede dell’Aurelia. Manifestazioni popolari e ricorsi amministrativi motivati indussero il Ministero dell’Ambiente, in sede di valutazione d’impatto ambientale, a bloccare il progetto e a proporre, in alternativa, l’ammodernamento dell’Aurelia.

L’ANAS ha pronto, dal 2002, un progetto che, per l’adeguamento della S.S. N 1 e la sua messa in sicurezza, prevede una spesa 10 volte inferiore a quella della costruzione dell’Autostrada.

Far passare un’autostrada a pochi metri dal tracciato dell’attuale superstrada Aurelia non è una scelta razionale. È sicuramente inquinante e pericolosa perché, come sostenne allora la Commissione di Valutazione d’Impatto Ambientale, costituisce una ulteriore barriera trasversale di impedimento al deflusso delle acque piovane in una zona soggetta a ripetuti eventi alluvionali e ad esondazioni, provoca il mutamento climatico, l’aumento delle emissioni atmosferiche inquinanti ed un forte impatto acustico a ridosso di zone abitate.

Abbiamo predisposto tutti insieme con il CODACONS un ricorso al TAR, per illegalità nel percorso autorizzativo, ci stiamo organizzando per difendere agricoltura e ambiente con comitati cittadini da Civitavecchia a Grosseto.

Non avvertiamo più la voce della politica, sempre più flebile e impacciata.

Perché intervenire su un progetto osteggiato dai cittadini e non proporre di utilizzare quei fondi per sostenere progetti voluti e auspicati dalle popolazioni locali?

Anziché finanziare l’autostrada Civitavecchia Livorno, provvediamo ad ammodernare l’Aurelia e con le somme disponibili finanziamo il completamento della superstrada da Monterosi a Siena.

Perché non lavoriamo tutti insieme su questa ipotesi? Andremmo incontro alle esigenze reali delle popolazioni e non agli interessi della Soc. Autostrade a cui interessa la riscossione dei pedaggi e la gestione di appalti costosi.

Luigi Daga