"Serravezza non è solo quando richiama l'attenzione delle popolazioni sui rischi per la salute derivanti dall'impiego del biodiesel nelle centrali a biomasse progettate in Puglia e nel Salento. Non serve nascondere la verità dicendo che le emissioni della combustione del biodiesel sono assolutamente innoque.
Esse contengono meno particolato, meno CO2 e meno idrocarburi policiclici aromatici (IPA) di quelle provenienti dai combustibili fossili (ma pur sempre li contengono ed in particolare gli IPA che sono cancerogeni) ma includono più biossidi di azoto che inducono gravi effetti sulla salute ed in più sono anche precursori dell'ozono.
Inoltre la frazione solubile organica è incrementata del 40% nei fumi del biodiesel. Le emissioni in questione contengono aldeidi ed un ampio range di sostanze organiche in grado di produrre stress ossidativi sulla materia vivente. In base al contenuto di glicerolo vengono prodotte emissioni con contenuto di acroleina. se dal biodiesel non vengono rimossi etanolo e metanolo, alcoli usati come catalizzatori: essi producono formaldeide e acetaldeide che sono cancerogeni.
E' quindi assolutamente giusto chiedersi in tutta la Puglia, come fa Serravezza a Lecce, se sia giusto incrementare la produzione di energia con il biodiesel a fronte di nessuna riduzione della produzione da combustibile fossile, produzione largamente superiore alle necessità regionali.
Perchè aggiungere rischi a rischi? I medici anche attraverso gli Ordini professionali dovrebbero far sentire la loro voce"
Maurizio Portaluri
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