Proprio i questi giorni stavo mandando delle lettere in giro a vari amici per sollecitare la loro adesione al Circolo Vegetariano VV.TT. .... di solito non chiedo mai soldi a nessuno (per il mio uso personale) e nemmeno chiedo soldi per la tessera del Circolo. Sono un fatalista, se qualcuno offre qualcosa la accetto altrimenti lascio perdere. Ma entro la fine dell'anno debbo risolvere il problema della sede. Il piccolo orticello sul quale vivo ed in cui c'è la minuscola struttura che funge da mio domicilio temporaneo e sede della nostra associazione (era un pollaio sino a pochi anni fa) è stato messo in vendita. Mi sono affezionato a Calcata ed al terreno (duecento mq.) ed alla casupola e mi servono i 30 denari per l'acquisto.
L'unico modo (visto che sono disoccupato e nemmeno pensionato malgrado l'età) - mi son detto- è avviare una campagna di tesseramento al Circolo, sperando che fra le migliaia di persone che mi conoscono ve ne sia qualcuna
sensibile e riconoscente abbastanza da tesserarsi per il 2009 (o magari con soli 100 euro per tutta la vita). Confido nella buona sorte... allo stesso tempo mi preparo ad ogni evenienza e stasera galoppando su internet mentre visitavo il sito www.spiritual.it (sul quale è appena apparso un mio articolo su Gurumayi Chidvilananda, la mia sorella Guru) ho avuto l'ispirazione giusta leggendo la "divertente" notizia in calce.
"Ecco la soluzione!" -ho pensato- "da tempo avrei voluto trasferirmi a Viterbo ed ora che stanno per installarvi un aeroporto internazionale, troverò una casa proprio lì, nell'aeroporto stesso, anzi ci faccio pure la sede del Circolo, tanto come ufficio basta un semplice computer portatile (per scrivere gli articoli). All'aeroporto organizzerò bellissime manifestazione culturali, spirituali ed ecologiste, che sicuramente avranno più successo e saranno più accessibili e seguite di quelle organizzate in periferia, qui a Calcata!"
Ecco la notizia che mi ha ispirato tutto ciò: "Partire o Restare? Vivere in un Aeroporto E' una strana vita sospesa. Senza residenza ma stanziale in mezzo ai nomadi, precaria ma ferma in mezzo al movimento incessante. E' quello che ha scelto un uomo di nazionalità giapponese che vive da mesi nell'aeroporto internazionale Benito Juarez, in Messico. Hiroshi Nohara ha l'apparenza di un barbone: scarruffato, avvolto in una coperta. E' arrivato in Messico in settembre e non è mai uscito dal terminal. Dorme sui sedili e si nutre di quanto avanzano i passeggeri. Ma ormai è diventato un personaggio. Le televisioni se lo contendono, lo intervistano regolarmente e danno sue notizie. I viaggiatori lo riconoscono e si fermano a conversare con lui, gli offrono un panino, un caffè. Ha un visto di soggiorno regolare che scadrà solo a marzo e un biglietto di ritorno per il Giappone e le autorità non possono mandarlo via né allontanarlo. E del resto il misterioso non-viaggiatore giapponese non infastidisce nessuno. Osserva l'incessante traffico di gente che parte e che arriva, un fiume in costante movimento mentre lui, senza casa e senza un luogo verso cui proiettarsi, è un punto fermo come un'isola nella corrente. In mezzo al vortice di persone in transito è inevitabile, per un momento, chiedersi chi sia il precario".
http://www.spiritual.it/notizie/partire-o-restare-vivere-inun-aeroporto,4,104281
Il maresciallo dell'aria, assessore avvocato Bartoletti da Viterbo, è avvisato...!
Cari saluti a tutti, dalle nebbie brumose di Calcata,
Paolo D'Arpini
Norme per il tesseramento in Home: http://www.circolovegetarianocalcata.it/
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