Caro Coordinatore,
Lasciando Alleanza Nazionale – prima delle competizioni politiche del 2006 – e aderendo ad un cordiale invito rivoltomi da un caro amico che ora purtroppo non è più tra noi, mi sono iscritto, debbo riconoscere, impulsivamente, a Forza Italia.
Era forte il desiderio e continua ad esserlo, di contribuire a progettare insieme ad alcuni iscritti – anche se appartenenti ad un ala minoritaria – un partito diverso, per una politica territoriale diversa, più libera da quei laccioli e quei condizionamenti che scoraggiano sempre più la gente per bene a partecipare.
Ho sbagliato e lo riconosco pubblicamente. Forza Italia – almeno nella nostra Provincia – è un partito estremamente oligarchico che lascia uno spazio del tutto virtuale ad una dialettica interna ed a un dibattito allargato a simpatizzanti e cittadini in genere.
E’ – a mio avviso - un partito chiuso che, allo stesso modo degli altri partiti e forse anche in misura maggiore, presta il fianco a tutti gli attacchi della così detta antipolitica. L’emergenza Paese è davanti agli occhi di tutti e la Politica non può continuare a tradursi in un continuo patteggiamento basato su equilibri spartitori di poltrone e di prebende.
La politica acquiescente ai poteri forti e che non trova il coraggio di alzare una voce ferma a difesa delle fasce più deboli, in quanto fortemente legata al mondo degli affari, non mi interessa.
E credo non interessi a moltissimi altri cittadini stanchi di assistere allo squallido teatrino delle belle parole a cui difficilmente fanno seguito le azioni conseguenti.
Sentiamo tutti il forte bisogno di una nuova classe politica – rigenerata da forze giovani - che condivida, con la stragrande maggioranza della gente, la voglia di cambiare, la cultura delle regole, il senso della legalità, l’amore per la trasparenza.
Dobbiamo batterci contro corruzione, sprechi, abusi, scellerati depauperamenti dell’ambiente, nepotismo, illegalità e impunità che stanno distruggendo il nostro Paese e la nostra città.
Abbiamo tutti il dovere di difendere il nostro territorio – se veramente lo amiamo – da devastanti progetti (quale un mega aeroporto comunitario da 20 milioni di passeggeri l’anno) che, nel modo improvvido in cui è stato pensato, servirebbe solo a trasferire da Roma a Viterbo situazioni di gravissimo disagio ambientale e risolvendo ben poco in quanto a sviluppo economico ed occupazionale.
Sentiamo l’esigenza di avere Partiti di nuova cultura politica, aperti ai cittadini che vogliono dare il loro contributo, ove ognuno sia eleggibile democraticamente a tutti gli incarichi interni ed esterni al Partito, ove ognuno possa avanzare proposte ed idee. Un Partito che sia, nella sostanza, un laboratorio di democrazia diretta. Partiti su cui un Paese moderno, democratico e civile possa fare affidamento per costruire il proprio futuro.
Per questo e tante altre ragioni che sarebbe troppo lungo elencare, non ritenendo di alcuna utilità la mia presenza nel tuo Partito, rassegno le mie dimissioni da Forza Italia nella speranza che finalmente inizi quella stagione del cambiamento che, il “sessantottismo” prima e “ tangentopoli “ dopo, ci avevano illuso di avere innescato.
Buon lavoro per il gravoso triplice incarico che ti sei voluto sobbarcare e vive cordialità.
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