Pubblico impiego, contrattisti, ultime news Roma - Il decreto sul Pubblico Impiego non prevede alcuna stabilizzazione, tanto meno per 120.000 contrattisti come qualcuno si ostina a dire”. Cosi Gianpiero D’Alia, ministro per la Pa e la Semplificazione, a margine di un incontro della Fondazione “Roma Europea” organizzato al Museo dei Fiorentini di Roma.
“Per la metà dei posti disponibili fino al 2015 – spiega D’Alia – scegliamo infatti, attraverso concorsi, i migliori tra coloro che lavorano nelle amministrazioni con contratti a termine da almeno tre degli ultimi cinque anni, nei limiti delle norme vigenti per le assunzioni e quindi senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”.
“Il resto dei rapporti flessibili – prosegue D’Alia - non verrà prorogato, fatte salve particolari fasce basse per cui vale per legge il collocamento obbligatorio. L’altra metà dei posti verrà invece utilizzata per concorsi aperti a tutti, tenendo conto però, secondo un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, dei vincitori delle selezioni recenti”.
“Dal conto annuale 2011 della Ragioneria dello Stato – fa notare D’Alia – emerge un dato allarmante: l’incremento di 10.000 unità con contratti a termine rispetto al 2007, nonostante le stabilizzazioni volute dal governo Prodi e gli interventi dei governi successivi. E’ una situazione di emergenza con una data limite, il 31 dicembre 2013, oltre la quale non si può andare. Il datore di lavoro pubblico – conclude D’Alia – non può ignorare peraltro che in questa platea ci sono contratti di lavoro prorogati anche da più di dieci anni, rispetto ai quali più volte lo Stato è stato soccombente nelle cause di lavoro”.