Roma, ultime news - UnoNotizie.it - Sembra il nome di un videogioco, ma di virtuale non c’è proprio nulla. Stiamo parlando della situazione in cui migliaia di giovani si trovano oggi in Italia: non più studenti e non ancora lavoratori.
È qui che inizia il calvario della ricerca di un’occupazione: sicuramente lo strumento di cui si fa più largo uso è il portale web, in cui si mettono in contatto privati ed aziende con la speranza di individuare profili professionali compatibili con entrambe le esigenze.
Pur essendo oggi il percorso più battuto, non è certo privo di rischi: la rete – privilegiando la libera informazione – nasconde una serie di “trappole” che non sempre si riescono a percepire. Avremo quindi annunci di lavoro che promettono stipendi da capogiro, contratti a tempo indeterminato, benefit di ogni tipo e possibilità di carriera.
Durante le nostre ricerche incappiamo nelle offerte più disparate: dai procacciatori d’affari ai venditori porta a porta, dai telefonisti ai rappresentanti che rincorrono i potenziali clienti all’interno dei centri commerciali.
Ma se siamo davvero fortunati riusciamo ad entrare in contatto con vere e proprie occasioni. E anche quando questo dovesse accadere, la partita è solo all’inizio. Bisogna presentarsi in sede di colloquio puntuali, ben vestiti, motivati, umili ma sicuri di noi stessi, sorridenti ma seri. Bisogna annuire, ma partecipare attivamente alla conversazione e soprattutto bisogna essere sempre pronti a fronteggiare gli imprevisti.
Esistono dei corsi di formazione ad hoc. Chiunque può partecipare ad incontri che forniscono non solo consigli pratici per affrontare i colloqui di lavoro, ma soprattutto ti aiutano ad orientarti nel mercato del lavoro affinché le tue competenze coincidano perfettamente con ciò che l’azienda cerca.
E anche quando ci sembra di essere preparati ad ogni evenienza, il pericolo è sempre dietro l’angolo. Non abbiamo mai abbastanza esperienza, lo stipendio proposto – se si dovesse mai arrivare al punto di parlarne – è sempre troppo basso, non ci sono mai garanzie sufficienti, perché si sa che oggi il posto fisso è solo un vago ricordo.
Non c’è una regola, non esiste il lavoro perfetto. L’importante è rimboccarsi le maniche e sperimentare ogni opportunità che ci si presenta. Dobbiamo sempre ricordare che non siamo soli, che siamo tutti sulla stessa barca, che l’importante è sempre – e comunque – mettersi in gioco.
E chissà, magari il nostro posto nel mondo è già confezionato, ci sta solo aspettando. Dobbiamo solo riuscire a dimenarci in questo labirinto sempre più ostico, ma tenendo sempre a mente che nessun labirinto che si rispetti è privo di una via d’uscita.
Sara Appolloni