PRIMARIE PD, VOTAZIONI: BALLOTTAGGIO BERSANI - RENZI / Primarie Partito democratico, 2 dicembre: risultati votazioni di oggi
Ultim'ora di domenica 2 dicembre:
Gli aggiornamenti in diretta
Ore 21.04
Quando lo spoglio è arrivato alla metà, circa 4686 seggi, Pier Luigi
Bersani ha il 60,8 per cento e Matteo Renzi il 39,1 per cento.
Esulta anche Vendola:
«Il grande fatto di democrazia, un’onda che ha avuto spinta
nell’uscita a sinistra dalla II repubblica, dal berlusconismo. Ci sono
state molte domande di innovazione ma alla fine il segno prevalente
dell’onda riformatrice va nel segno di un cambio radicale dell’agenda di
governo, dell’equità sociale». Così Nichi Vendola
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Le primarie alle battute finali, pace tra pace e rotture tra Renzi e Bersani, ultime notizie Roma - Cominciano a volare gli stracci. Bersani, dopo le polemiche per le regole di iscrizione al secondo turno "accusa" il sindaco di Firenze di essere un po' di destra: "Qualche inflessione, qualche meccanismo che viene detto come 'nuovo' e che abbiamo sentito troppo spesso in questi anni io lo sento anche nelle sue parole", risponde a Repubblica.it. "Ma questo ci sta. E' un elemento di discussione nel mio partito", dice Bersani che cita i guasti degli anni '80, "della destra" che "ci ruba le parole e usa la parola 'merito' per giustificare il potere dei piu' forti" e negare il merito, "quello vero, dei piu' deboli". "La differenza piu' consistente" con Matteo Renzi "e anche un po' preoccupante e' sulla politica estera". Bersani però apre ai renziani nel suo governo. "Solo in base alle capacita', non ai tavolini o al Cencelli", dice infatti il leader del Pd a 'La telefonata'. "Sono uno- aggiunge- che non ha nessuna remora verso niente e nessuno, pero' non sono neanche quello che fa i tavolini, il bilancino, il Cencelli... Se stiamo parlando di persone competenti, capaci, non sto certo a guardare che maglietta portano. Se stiamo parlando di mettere a tavolino pesi e misure... non sono l'uomo".
La satira "mi diverte molto, se un politico non ride di se stesso non ha capito niente dalla vita". Cosi' il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ai microfoni di Rtl 102.5. Un pregio e un difetto di Renzi e di Bersani? "Beh, un mio difetto e' che sono molto testardo, un mio pregio e' che mi piace sapere ridere di me. In quanto a Bersani il pregio e' sicuramente la solidita', il difetto e' che mi aspettavo qualita' umane diverse". Regole violate? "Una barzelletta che non fa ridere". "Noi- spiega-abbiamo semplicemente detto che siccome queste regole complicate del ballottaggio permettono fino a stasera alle 20 di poter comunque partecipare al ballottaggio, anche se non hai partecipato al primo turno, mandano una mail, noi abbiamo soltanto messo su un sito per consentire a chi vuole di iscriversi e di poter partecipare al ballottaggio e questa scelta e' stata considerata un violazione delle regole. Stiamo chiedendo alla gente se vuole venire a votare, vi sembra sia violare le regole? La sensazione e' che in queste ore stia prevalendo la paura e mi dispiace perche' era meglio chiudere la campagna elettorale con il sorriso, non con astio e rancore".
Ma l'alleanza con Pier Ferdinando Casini si deve fare per forza? "Per forza non si fa niente", risponde Pier Luigi Bersani. E aggiunge: "Abbiamo scritto nella carta degli intenti che in ragione dei populismi della destra i progressisti sono disponibili a discutere con forze costituzionali, moderate, europeiste, che non accettino derive berlusconiane. Io- spiega il leader del Pd- intendo tenere fermo questo punto, perche' davanti ai problemi e ai contendenti che avremo, perche' adesso sembra che non ci siano ma ci saranno, dare un atteggiamento di chiusura settaria e' un errore. Dopo di che- conclude- vediamo che cosa succede. Vediamo come si organizzano, vediamo i contenuti programmatici. Per me, ad esempio, una legge sui diritti civili come la Germania si deve fare. E si fa".