LAZIO ultime notizie VITERBO – www.unonotizie.it - Qualche settimana fa è stato presentato il Rapporto sull’Economia provinciale in cui veniva descritta con chiarezza l’ampiezza, la profondità e l’intensità della fase economica che stiamo attraversando. Non solo tutti i dati confermano il malessere economico e sociale di questa provincia, ma stanno anche a indicarci che in questa situazione dobbiamo attrezzarci per conviverci ancora a lungo.
Questo significa che la politica, le istituzioni, le imprese (e tra le imprese includo ovviamente anche le banche) e i lavoratori devono fare quadrato, perché da questa stato di difficoltà o se ne esce tutti insieme o andremo incontro alla devastazione del tessuto politico, imprenditoriale e sociale. E facciamo attenzione al cosiddetto fuoco-amico, quello che ti colpisce alle spalle, da chi non t’aspetti: l’immobilismo, l’omissione, il pre-occuparsi anziché occuparsi.
In questa partita gli istituti di credito non possono e non devono svolgere un ruolo da spettatori. Se è vero che sono imprese la cui finalità è il profitto, è anche vero che sono chiamati a continuare a svolgere il loro ruolo mantenendo alto il profilo etico e non venendo meno al legame con il territorio. Cosa che peraltro nella nostra provincia non è mai mancata anche se però, oggi, c’è bisogno di uno sforzo ulteriore.
Va bene, quindi, esprimere soddisfazione e rassicurare clienti e soci sulla solidità del proprio istituto. Ma in un sistema economico che attraversa una fase di estrema difficoltà è complicato per un imprenditore comprendere che la sua banca se da una parte macina utili, dall’altra gli concede prestiti con tassi di interesse che in alcuni casi toccano la doppia cifra.
Secondo un’indagine, che abbiamo realizzato in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne, oggi le nostre imprese hanno bisogno delle banche, non solo come avveniva in passato per fare investimenti, ma soprattutto per pagare le spese correnti (luce, gas, telefono, benzina), gli stipendi, i fornitori, le tasse. Le imprese hanno bisogno delle banche per scontare le fatture alla Pubblica Amministrazione. Le imprese anno bisogno delle banche per poter immaginare un futuro.
Vorrei concludere con una buona notizia. Qualche giorno fa la Giunta camerale, su mandato del Consiglio camerale in cui lo ricordo è rappresento anche il sistema bancario, ha approvato alcune azioni specifiche sul credito.
Come Camera di Commercio abbiamo deciso di mettere a disposizione delle micro, piccole e medie imprese, attraverso i Confidi, 450mila euro.
L’obiettivo è triplice: ampliare il fondo rischi dei Confidi e la loro capacità di garantire finanziamenti alle imprese; finanziare un fondo per una garanzia che tra Confidi e Camera di Commercio possa coprire fino all’80% dei singoli finanziamenti; contribuire alla riduzione del tasso di interesse praticato dalle banche.
In particolare saranno privilegiate quelle richieste di finanziamento da parte delle imprese finalizzate a: investimenti strumentali all’attività dell’impresa, da realizzarsi nell’ambito del territorio della provincia; consolidamento del debito a breve termine; riqualificazione organizzativa-gestionale; avvio e sostentamento alle imprese in settori innovativi. Inoltre, per la prima volta saranno ammessi progetti di realizzazione e di sviluppo di una rete di imprese e finanziamenti di cassa per ritardati pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni o di altre imprese.
Questo contributo può essere incrementato, offrendo a più imprese la possibilità di accedervi. In tal senso mi rivolgo alle istituzioni locali e regionali.
Sappiamo che questa non può essere considerata né l’unica soluzione, né la migliore.
Anche perché siamo convinti che in una fase complessa come quella che stiamo vivendo possiamo uscirne solo grazie a una molteplicità di soluzioni che sappiano integrarsi e non ostacolarsi tra loro. Ed è su queste basi che possiamo guardare al futuro con fiduciosa speranza.
Ferindo Palombella
presidente della Camera di Commercio di Viterbo