LOMBARDIA, ULTIME NEWS BRESCIA / ad Anfo l'Asilo degli orrori. Bambini maltrattati, maestra arrestata - UnoNotizie.it -
La vicenda della scuola materna comunale di Anfo, comune in provincia di Brescia sembra simile a quanto accaduto in Toscana, a
Pistoia, nella scuola dell'orrore Cip Ciop o in altri asili: botte, punizioni, isolamenti. La maestra si accaniva soprattutto contro 4 dei 16 bambini della
classe: 2 sono figli di stranieri, gli altri 2 hanno qualche
problema di adattamento ed anche di socializzazione.
La donna, di 52 anni,
separata, con 2 figli maggiorenni, ora è in carcere. E' stata arrestata
venerdì dai carabinieri di Salò che l’hanno incastrata grazie alle
microcamere nascoste in tutti i locali dell’asilo comunale di Anfo. Dodici filmati documentano le violenze della maestra sui bambni.
Grazie alle immagini filmate i carabinieri hanno fatto un blitz nella scuola statale dell' infanzia di
Anfo, piccolo comune sul lago d’Idro, in Vallesabbia -Brescia- ed hanno arrestato la maestra.
Arrestata in flagranza per maltrattamenti sui bimbi. Le microtelecamere nascoste tra le quattro mura della scuola, mostrano schiaffi ed incredibili punizioni.
Trascinamenti per i capelli e
per le orecchie. Cibo fatto ingoiare a forza, in qualche caso anche dopo
che era stato rigettato. Ore di isolamento al buio in stanze chiuse per
ammorbidire presunti capricci o temperamenti particolari. Incredibili reazioni di
rabbia quando i giocattoli non venivano riposti.
Elementi tali da indurre i carabinieri di Sabbio Chiese ad arrestare la maestra, assunta nell'asilo dallo scorso settembre. La donna è stata rinchiusa nel carcere di Verziano. Gli arresti grazie ad una segnalazione arrivata alcuni mesi fa dal personale
della stessa scuola materna di Anfo.
Nessuna denuncia, invece, risulta inoltrata dai genitori dei bambini. I Carabinieri, su mandato del pubblico ministero Ambrogio Cassiani, sono entrati nell'asilo. Tramite micro telecamere webcam hanno
tenuto d'occhio continuamente la classe ed i 16 bambini.
Le registrazioni filmate confermano una "condotta abituale", secondo il
capitano dei carabinieri della compagnia di Salò Luigi Lu Bellu.
Incensurata, ma nel suo curriculum più di un trasferimento da una scuola all'altra. La strana maestra
avrebbe preso di mira in particolare 2 alunni di tre-quattro
anni, uno originario della zona, l'altro marocchino, quest' ultimo con
problemi di apprendimento e qualche disagio psichico.
Bambini meno malleabili, cui non sarebbero stati lesinati
schiaffi, punizioni: anche in
mensa, dopo il rifiuto del cibo, scattava l'obbligo di ingoiarlo a
forza: la maestra mandava
giù il boccone al povero bimbo con strattonamenti e tovaglioli stretti fra collo e bocca.
Le ultime notizie sulla vicenda hanno choccato anche il sindaco di Anfo Gianpietro Mabellini. Intanto ora le mamme non si fidano a riportare i
figli all'asilo. Anche se il dirigente scolastico vorrebbe riprendere quanto prima l'attività.
Le indagini comunque proseguono per verificare altre eventuali complicità. Ma anche per fugare il sospetto che la maestra abbia già avuto simili comportamenti in altri asili altrove, forse protetta dal silenzio di colleghi maestri.
Comunque, come già detto, se i bimbi non rimettevano nella stessa posizione i
giocattoli dopo averli usati, li tirava fortemente per i capelli e per le orecchie.
In mensa li obbligava a mangiare a suon di schiaffi o pizzicotti anche
quando dicevano di non aver fame e quindi di non voler mangiare. Le telecamere hanno ripreso la scena
di un bimbo che dopo aver ingoiato a forza un boccone vomita e la donna costringe il bambino a rimangiare quanto ha sputato.
Gli altri bambini osservano terrorizzati. Ed è proprio un senso di disgusto quello che si
prova ad immaginare queste situazioni. Ora la giustizia farà il suo
corso ma ai bambini servirà molto tempo prima che si riprendano
psicologicamente da questa brutta esperienza.
La cattiva insegnante li
aveva in custodia da settembre e dunque le "brutalità" andavano avanti da parecchio tempo. Un encomio, quindi, al dipendente comunale che ha squarciato l’omertà all'interno della scuola e si è
fatto avanti per denunciare quanto stava accadendo nell'asilo degli orrori..
Ma i genitori di questi bambini non si facevano raccontare come
passavano la giornata nella scuola materna?
L’inchiesta risponderà ai molti quesiti ma si spera con
più celerità rispetto all’indagine, in Toscana, relativa all’asilo Cip e Ciop di
Pistoia. Dopo 2 anni dall’arresto delle due maestre, infatti,
non c’è ancora la sentenza di condanna.
Ma è possibile fare anche prevenzione: in Puglia, a
Taranto, un asilo nido ed una scuola d’infanzia sono dotati di un semplice, ma efficace, sistema
di video sorveglianza che dà la possibilità ai genitori di osservare in qualsiasi momento, anche dal
lavoro o da casa, la giornata dei propri bimbi.
Anche in Emilia Romagna, a Ponte Nuovo, nei pressi di
Ravenna, attraverso un computer collegato alle webcam, si può seguire l'intera attività dei bambini nella scuola materna hi-tech.