Valle di Susa, arresti No Tav. VIDEO. Ultime notizie Torino - UnoNotizie.it - Quello che è successo giovedì mattina "è gravissimo. Il primo ministro Monti ha parlato di continuità con tutti i governi che l'hanno preceduto e la continuità c'è in tutti i sensi, anche nella repressione. Siamo in una perfetta repressione poliziesca". Lo ha dichiarato a TMNews il fondatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, don Andrea Gallo, commentando l'arresto dei 26 attivisti No Tav.
Il blitz della polizia contro i no tav scattato in diverse città italiane, tra cui Torino, Milano, Roma e Palermo, ha portato a 40 misure cautelari. Attivisti del movimento No Tav hanno deciso di radunarsi a Villar Focchiardo (Torino), davanti all'abitazione di Guido Fissore, consigliere comunale condotto in questura nell'ambito del blitz. Il tam tam per il raduno ha fatto il giro dei siti del movimento e dei social network, da cui si apprende che il cosiddetto "legal team" del movimento è al lavoro per assistere gli arrestati.
L'assemblea dei comuni della Valsusa ha approvato un ordine del giorno in cui si chiede al premier la ripresa del dialogo. Ma il documento è stato votato solo dai sindaci del centrosinistra: i rappresentanti del centrodestra hanno abbandonato l'aula.
"Contro la militarizzazione del cantiere di Chiomonte" e "per la ripresa del dialogo" fra le istituzioni, i promotori della ferrovia Torino-Lione e la Valle di Susa: è questo l'ordine del giorno approvato dall'assemblea di sindaci che, nel quadro della vicenda Tav, si è riunita a Bussoleno (Torino) nella sede della Comunità montana.
Con l'ordine del giorno, che è rivolto al Premier Mario Monti e al Governo, si chiede la sospensione dei lavori alla Maddalena di Chiomonte, il ritiro della norma che ha trasformato i cantieri Tav in "aree di interesse strategico nazionale", la ripresa del dialogo con gli amministratori della Valle di Susa e un incontro per discutere del problema.
L'assemblea "ritiene un grave errore realizzare una grande opera pubblica attraverso siti di interesse militare", esprime "preoccupazione" per l'area archeologica che si trova alla Maddalena e "condanna ogni atto di violenza fisica, verbale, politica e mediatica".
L'approvazione dell'ordine del giorno è stata preceduta da discussioni e contrasti. Poco dopo l'apertura dei lavori i sindaci di centrodestra hanno lasciato la seduta, e quelli del centrosinistra si sono divisi sulla proposta del presidente della Comunità montana, Sandro Plano, di promulgare un documento di condanna degli arresti dei militanti No Tav.
La protesta No Tav si sposta a Torino, sabato 28 gennaio, alle 14.30: gli oppositori della TAV caleranno dalla Valle di Susa con un carico, dicono, di "macerie della Maddalena di Chiomonte": tronchi di alberi tagliati nell'area del futuro cantiere della Torino-Lione, pezzi di recinzioni, bossoli dei lacrimogeni usati dalle forze dell'ordine.
L'iniziativa è annunciata sui siti di tutti i movimenti No Tav: "Porteremo - si legge le macerie a chi le ha prodotte: politici, amministratori, affaristi". Il ritrovo è nel primo pomeriggio in piazza Carlo Felice, davanti alla stazione i Porta Nuova.
"Invitiamo tutti - scrivono i movimenti - a portare o indossare un cartellone che esprima le ragioni contro il Tav ed un messaggio costruttivo e di impegno per difendere le nostre colline, le nostre montagne, le nostre città". In programma "performances teatrali" in piazza Castello che "porteranno sotto gli occhi di tutti la quotidianità di una valle militarizzata".