Lazio, ultime news Tarquinia - UnoNotizie.it - Doccia fredda per la Società Autostrada Tirrenica.  La Regione Toscana ha prescritto condizioni nuove e vincolanti per autorizzare il tratto di sua competenza della A12. Un regionale amaro per la SAT. I paletti messi sono una vittoria per i comitati che vogliono un'Aurelia a 4 corsie, sicura ed economica e rivendicano, supportati da Italia Nostra, l'attuazione del progetto ANAS per completare la SS1 in superstrada, senza incroci a raso e tutta a 4 corsie (mancano solo 10 km a Tarquinia e 10 a Capalbio), per una spesa di 700 milioni di euro. La SAT invece spenderà tre volte tanto, lasciando il conto alle nostre tasche, da cui sfilerà pedaggi per 2 miliardi e 300 milioni di euro, 80 % dei quali saranno pagati da chi utilizza l'autostrada per tratte inferiori ai 100 km.

Ecco le prescrizioni della Regione Toscana:

1.Considerato quanto previsto dagli art.183 comma 2 e 184 comma 1 del D.Lgs.163/2006, per il tratto autostradale relativo al Tronco Sud attualmente soggetto a VIA, devono essere presentate le possibili alternative progettuali.

2.Al fine di evitare lo spostamento del traffico autostradale verso la viabilità locale, deve essere presentato un sistema di esazione che garantisca la riduzione progressiva del pedaggio per gli utenti che fanno un uso ricorrente dell'autostrada stessa, nonché forme di esenzione per i residenti.

3.Tutta la viabilità complementare deve essere studiata e progettata tenendo conto dell'esigenza di mitigare gli impatti sul sistema della viabilità locale che si avrebbero nell'ipotesi di sistema di pedaggiamento più impattante, e cioè in assenza di forme di esenzione per i residenti.

Le prescrizioni toscane riconoscono diritti fondamentali delle popolazioni, contro il malaffare delle grandi opere inutili. La numero 1 impone di considerare l'opzione zero, cioè la rinuncia all'autostrada se riconosciuta inutile e con una statale quasi tutta a 4 corsie, la A12 è per sua natura inutile, basta completare l'Aurelia. La seconda e la terza sembrano scritte apposta per impedire lo sconcio accaduto a Tarquinia, dove la SAT ha potuto negare agli abitanti il diritto alla mobilità.

Le prescrizioni della Regione Toscana inchiodano a gravi responsabilità la classe politica di  Tarquinia, che ha accettato supinamente la disintegrazione della rete stradale comunale, antica e funzionale e alla cerimonia inaugurale dei lavori per la tratta tarquiniese della A12 ha celebrato, con l'eccezione di pochi, il non più Ministro Matteoli, che lo sconcio ha avallato.

Quando uno si chiede perché, subito viene da pensare: in Italia è normale che la politica controlli gli appalti, esiga tangenti e pratichi il voto di scambio estorto a chi non trova lavoro. Le cronache raccontano tutti i giorni di queste storie che sono tragicamente vere da nord a sud.

Ma non basta.

Per capire le vicende fino in fondo bisogna percorrere a ritroso la vita di certi personaggi, ricordando quando si prostituivano loro stessi al potente di turno, per un posto di lavoro che non gli spettava. Rimasti senza dignità, ora vogliono insozzare tutto.

La storia della A12 è piena di sudiciume.

Ernesto Cesarini

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